Il Comune di Napoli rilancia sull’idea di un nuovo stadio cittadino e sulla ristrutturazione dell’attuale San Paolo. La giunta guidata dal sindaco, Luigi De Magistris, attraverso la pubblicazione di un bando, ha infatti ribadito l’intenzione di costruire un nuovo impianto nel capoluogo campano per dare una casa nuova di zecca alla Società Sportiva Calcio Napoli, che così in pochi anni potrebbe giocare in uno degli stadi più moderni in Europa.
Il bando, che scade tra 90 giorni e che prevede anche la ristrutturazione dell’attuale San Paolo, ha come obiettivo quello di raccogliere il più ampio numero di offerte in modo da consentire al Comune di valutare quella più conveniente. Soprattutto, però, intende permettere alla giunta di raffrontare le nuove proposte rispetto al progetto già ricevuto dalla società Idis e che ha scatenato molte polemiche in città.
Questo piano prevede un investimento complessivo da 700 milioni per la trasformazione urbanistica della zona Ponticelli, alla periferia orientale del capoluogo campano. E all’interno di questa trasformazione sarebbe prevista sia la costruzione di un nuovo stadio sia la creazione di un nuovo palazzetto dello sport. Il problema però è che la Idis srl non è una azienda qualunque. Il gruppo, amministrato da Paolo Tropea e vicino all’imprenditrice Marilù Faraone Mennella (moglie dell’ex presidente di Confindustria Antonio D’Amato) è infatti posseduto al 100% dalla Quark&Stark, società anonima con sede a Lussemburgo. E questo particolare non è stato molto gradito in città, in particolare nella parte politica avversa alla giunta De Magistris, visto che il Granducato resta un Paese a tassazione agevolata e che De Magistris è stato eletto sindaco di Napoli con un programma che faceva della trasparenza il suo cavallo di battaglia.
Il Calcio Napoli, dal canto suo, avrebbe solo da guadagnarci se l’operazione andasse in porto. Il club di Aurelio De Laurentiis si metterebbe così sullo stesso livello dei club europei più all’avanguardia. Società che grazie a stadi moderni e avanzati hanno incrementato in misura considerevole le loro entrate sfruttando gli apposti spazi per il merchandising offerte dagli impianti e la facoltà di far vivere l’impianto anche in assenza di eventi sportivi grazie a iniziative particolari. Con evidenti benefici sugli investimenti in nuovi giocatori.