lotito_lazioMentre a Roma, sulla sponda giallorossa del Tevere, il presidente James Pallotta e Unicredit litigano sugli assetti proprietari, su quella biancoceleste comincia ad esserci qualche apprensione per la politica di austerità voluta dal presidente Claudio Lotito, che se da un lato ha permesso al club di avere conti in ordine, dall’altro non autorizza certo sogni di grandezza sul campo, come testimonia lo stentato avvio in campionato della squadra guidata da Vladimir Petkovic, che ha messo assieme solo 4 vittorie nelle prime 13 gare e si trova all’ottavo posto a 15 lunghezze dai cugini, che dovono però ancora scendere in campo nel posticipo di questa sera.

Da questo punto di vista i risultati del primo trimestre della Lazio confermano la determinazione di Lotito di procedere sulla strada del contenimento dei costi di gestione. Nel periodo luglio-settembre la società biancoceleste, grazie alle azioni di efficientamento intraprese dal management, ha infatti visto le spese operative ridursi del 17,53% passando da 24,37 milioni a 20,09 milioni. Questo ha permesso al club di chiudere il trimestre con un Ebitda (la differenza tra ricavi e costi al netto dell’impatto delle operazioni del calciomercato) positivo anche se per poche decine di migliaia di euro. I ricavi del trimestre si sono infatti ridotti passando da 23,19 milioni a 20,24 milioni.

Secondo quanto riportato nella relazione trimestrale della Lazio, il risparmio  maggiore è stato ottenuto sul fronte dei costi del personale, che si sono ridotti del 20,06%, passando da 16,41 a 13,12 milioni, grazie al “percorso di ristrutturazione della rosa della prima squadra diretto sia al ringiovanimento dell’età media e sia alla riduzione del monte ingaggi”.

Si tratta di un’importante inversione di tendenza rispetto al recente passato, considerato che negli ultimi quattro esercizi il costo del personale della Lazio, pur rimanendo sempre sotto stretto controllo (l’incidenza sui ricavi non ha mai superato la soglia del 70%), è passato dai 37,94 milioni della stagione 2009/2010 ai 64,42 milioni (40 milioni di monte ingaggi più 6 milioni di bonus legati ai premi) della stagione 2012/2013, chiusa con la vittoria della Coppa Italia, battendo in finale proprio i cugini della Roma.

Ma l’azione di efficientamento intrapresa dalla dirigenza biancoceleste ha riguardato anche le altre spese di gestione, diminuite del 12,32%, passando da 7,95 milioni a 6,97 milioni. Un risparmio di circa 1 milione legato, secondo quanto indicato dalla società, in “minori oneri di intermediazione”.

Ciò che invece non si è ridotto, ma anzi è aumentato rispetto al primo trimestre della stagione scorsa, sono le spese sostenute dalla Lazio per i servizi logistici (vigilanza, manutenzione del centro sportivo, sistemi informatici, amministrazione del personale) acquistati dalle società controllate dal presidente Lotito.

Secondo quanto riportato nella relazione trimestrale del club biancoceleste, solo per il periodo luglio-settembre, la Lazio ha girato 210 mila euro alla Roma Union Security s.r.l. per il servizio di vigilanza del centro sportivo di Formello, 350 mila euro alla Gasoltermica Laurentina s.r.l per la manutenzione del centro sportivo di Formello e la gestione del magazzino merci della SS Lazio Marketing, 230 mila euro alla Linda s.r.l. per servizi di assistenza ai processi organizzativi e logistici aziendali, 150 mila euro alla Snam Sud s.r.l. per servizi di assistenza ai sistemi informatici, 100 mila euro alla Bona Dea s.r.l. per servizi di assistenza alle procedure di amministrazione del personale, cui si aggiungono altri 380 mila euro versati alla Salernitana (l’altro club controllato da Lotito) per l’utilizzo di diritti commerciali e pubblicitari.

Complessivamente, dunque, nel primo trimestre 2013/2014 la Lazio ha acquistato dalle società di Lotito servizi per un ammontare di 1,41 milioni, in aumento rispetto ai 920 mila euro del primo trimestre della scorsa stagione.

Niente di segreto, essendo tutto riportato nei bilanci, né di irregolare, visto che, essendo la Lazio una società quotata in borsa, i rapporti con le società del presidente (definite in gergo tecnico parti correlate), sono soggetti a procedure di approvazione da parte degli organi di gestione più stringenti, proprio per assicurare che non ci siano trattamenti di favore.

Ciò non toglie che la Lazio rappresenta comunque un cliente importante per la galassia di società che fanno capo al funanbolico presidente. Basti pensare che nell’intero esercizio 2012/2013 le somme spese dalla società biancoceleste per acquistare servizi dalle società di Lotito sono state pari a 2,7 milioni, più che raddoppiate rispetto agli 1,22 milioni della stagione 2011/2012.

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