Umberto PaniniE’ morto a Modena nella notte tra sabato 29 e domenica 30 novembre, all’età di 83 anni, Umberto Panini, ultimo dei quattro fratelli che negli anni ’60 diedero vita all’impero delle Figurine Panini sulle collezioni dei Calciatori, rappresentata dalla celebre rovesciata di Carlo Parola. Era, nel team di fratelli Giuseppe, Franco e Benito, tutti morti, il più vocato alla parte industriale e tecnica dell’avventura editoriale. Proprietario di una nota collezione di automobili e moto, aveva sviluppato a tempo pieno l’azienda agroalimentare Hombre a Modena. Si spegne così l’ultimo ricordo dell’azienda che riporta le lancette del tempo fino al 1961, quando venne messa in commercio la prima collezione Calciatori.

Fino al 1988, spiega il gruppo modenese sul suo sito internet, l’azienda è sempre stata gestita dalla famiglia Panini anche se, a dispetto della gestione familiare, si è ingrandita raggiungendo fatturati annui nell’ordine dei 100 miliardi di lire. Qualche anno tribolato arriva con la cessione al Gruppo Maxwell, che impone una serie di cambiamenti gestionali per mezzo di un management straniero. Dopo anni tribolati, la Panini viene acquistata, nel 1992, da Bain Gallo Cuneo e dalla De Agostini. Bastano 2 anni di oculata gestione per far sì che l’azienda torni allo splendore di un tempo. Nel 1994 la Panini viene acquistata dal Marvel Entertainment Group: il management viene però interamente confermato e la gestione rimane italiana. Anche la proprietà torna tricolore, nell’ottobre 1999, con l’intervento della Fineldo, la finanziaria della famiglia Merloni, insieme al management della Società modenese guidato da Aldo Hugo Sallustro, che detiene una quota rilevante del capitale.

Attivo con quattro divisioni (oltre alla figurine c’è la distribuzione, i new media e la Panini Publishing), il gruppo ha filiali in Europa, Usa e America Latina, è leader mondiale nel settore delle figurine adesive e delle trading cards. L’anno scorso, Panini ha registrato un fatturato superiore a 637 milioni di euro, con distribuzione in più di 110 paesi e oltre 900 dipendenti. Negli ultimi mesi, sono state numerose le indiscrezioni che hanno visto il gruppo vicino a un nuovo cambio di proprietà, con diversi fondi d’investimento che a più riprese si sarebbero accostati alla società. Quest’ultima, intanto, non si è lasciata sfuggire importanti occasioni: a inizio autunno ha acquistato dalla Walt Disney niente meno che la versione italiana di Topolino.

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