Chiunque entri nella tribuna centrale dell’Old Trafford non può fare a meno di notare la galleria che conduce all’ingresso degli spalti e che mette in bella mostra immagini, fotografie e memorabilia del Manchester United. Tra queste però c’è una targa che vale più di altri e che sintetizza la singolarità dei Red Devils
La targa è dedicata alla tragedia del 6 febbraio 1958, quando il volo 609 della British European Airways si schiantò sulla pista dell’aeroporto di Monaco di Baviera. Su quell’aereo c’era la squadra di calcio del Manchester United, soprannominata i Busby Babes, insieme ad alcuni sostenitori e giornalisti e il conto finale fu che morirono 23 dei 44 passeggeri, tra questi numerosi calciatori. “Prima della tragedia di Monaco il club apparteneva alla città di Manchester, ma dopo quel tragico lutto il Manchester United catturò l’immaginazione del mondo intero” recita la targa ricordando il fatto che milioni di persone in tutto il mondo si innamorarono dei Red Devils dopo quella tragedia. Quasi che come una sorta di compensazione celeste, il dramma che fece scomparire quasi del tutto una promettentissima squadra ancora in erba, creò un alone di leggenda attorno al club che venne rinforzato nei decenni successivi dalla squadra di George Best e Bobby Charlton negli anni sessanta e dai team allenati da Sir Alex Ferguson sul finire del secolo
Nell’epoca del calcio-business i dirigenti di Old Trafford furono svelti a capire che questo allure mondiale rappresentava un asset impagabile. Non a caso il club inglese è quello che per primo ha saputo sfruttare al meglio la crescente passione dei tifosi asiatici e statunitensi nei confronti del calcio del Vecchio continente. Tanto che uno studio condotto dal colosso delle ricerche di mercato Kantar ha rivelato che il Manchester United ha più simpatizzanti in Asia che nel Vecchio continente. La ricerca (conclusa nel 2012 ma le simpatie dei tifosi non cambiano di anno in anno e quindi è tuttora validissima) mostra che il club inglese ha circa 659 milioni di simpatizzanti in tutto il mondo. Di questi 90 milioni sono in Europa (soprattutto in Inghilterra); 71 milioni nelle Americhe e i rimanenti nei mercati emergenti dell’Africa (173 milioni) e dell’Asia (325 milioni)
Alla luce di tutto ciò non sorprendono quindi le scelte fatte da General Motors questa settimana. Il colosso di Detroit, che con il suo brand Chevrolet sarà il main sponsor del Manchester United per i sette anni dal 2014-15 al 2020-15 sborsando la cifra record complessiva di 559 milioni di dollari, ha annunciato una razionalizzazione nel suo portafoglio brand a livello mondiale. In particolare, le vetture Chevrolet non verranno più commercializzate in Europa dal 2016 per non cannibalizzare le vendite degli altri marchi europei di GM, ovvero Opel nel continente e Vauxhall nel Regno Unito.
Questo, tuttavia, non impedirà al marchio Chevrolet di campeggiare sulle maglie dei Red Devils. “Il deal con il Manchester United è di carattere globale e non viene impattato dal fatto che Chevrolet si ritirerà dal mercato europeo”, ha spiegato la società automobilistica. Come a dire non abbiamo sponsorizzato il Manchester United con l’idea di vendere macchine in Europa né tantomeno in Inghilterra, ma per venderle laddove ha il maggior numero di tifosi, ovvero al di fuori dell’Europa