La Commissione europea ha aperto tre indagini nei confronti di sette grandi club di calcio spagnoli su una serie di presunti aiuti pubblici ricevuti che non sarebbero in linea con la normitiva europea. Nel mirino dell’Antitrust Ue sono finiti Real Madrid, Barcellona, Athletic Bilbao, Osasuna, Valencia, Hercules ed Elche.
Sotto la lente di Bruxelles ci sarebbero tre grandi questioni. La prima riguarda Real Madrid, Barcellona, Athletic Bilbao e Osasuna, che essendo associazioni sportive senza finalità di lucro godono di significative agevolazioni fiscali. La seconda riguarda la concessione di terreni dalla città di Madrid al club presieduto da Florentino Perez. La terza questione riguarda infine i finanziamenti pubblici ottenuti negli anni passati da Valencia, Hercules e Elche, che nel 2011 hanno ricevuto prestiti per 118 milioni di euro dalla Comunitat Valenciana.
Nonostante il tema dei presunti aiuti di stato ai club della Liga sia stato da tempo sollevato dal mediatore europeo (una sorta di difensore civico della Comunità europea previsto dal Trattato di Maastrich), Emily O’Reily, finora il commissario alla concorrenza dell’Unione europea, lo spagnolo Joaquín Almunia, non si era ancora mosso per verificare possibili violazioni della normativa comunitaria.
Nei giorni scorsi O’Reily aveva lanciato un pesante attacco ad Almunia, accusandolo di aver ritardato l’apertura dei fascicoli in quanto spagnolo come i club sotto osservazione. “La Commissione deve smetterla di rinviare una decisione sulle segnalazioni di vantaggi fiscali per i club spagnoli”, aveva affermato il mediatore europeo, “dopo che reclami e denunce di investitori sono rimasti inascoltati”.
Secondo il mediatore europeo la Commissione non si sarebbe mossa, nonostante le segnalazioni risalgano ormai a quasi quattro anni fa, per via dei “forti legami del commissario Almunia a uno dei club in questione”.
Immediata la replica della Commissione Ue a difesa del commissario alla concorrenza. “Riceviamo circa 300 reclami l’anno per aiuti di Stato, oltre alle notifiche degli Stati membri, e le priorità le diamo alle notifiche degli stati membri”.
L’apertura delle inchieste era stata preannunciata negli scorsi giorni dal ministro degli esteri spagnolo, Josè Manuel Garcia Margallo, che ha assicurato che ”darà battaglia” a Bruxelles per difendere le squadre di calcio in quanto convinto che non vi sia ”nulla di irregolare” nelle misure fiscali a favore dei club. Ora la Spagna dovrà rispondere a Bruxelles per spiegare le sue ragioni.