L’indiscrezione era nell’aria da un po’ di tempo, ma l’ufficializzazione è arrivata a sorpresa proprio all’indomani dell’accordo da 5,9 miliardi tra la Lega Calcio e Infront sui diritti tv della Serie A, un’operazione che secondo gli analisti impatterà negativamente sui conti di Mediaset e che nelle ultime sedute ha pesato sul titolo del biscione a Piazza Affari.
Il gruppo guidato da Piersilvio Berlusconi ha annunciato di avere allo studio l’integrazione delle proprie piattaforme di pay-tv in Italia e in Spagna. I cda di Mediaset e della controllata Mediaset Espana, ha fatto sapere il gruppo di Cologno in una nota, hanno autorizzato l’avvio di una valutazione sul progetto di integrazione e lo sviluppo di un’unica attività nel settore della tv a pagamento. I risultati della valutazione saranno esaminati dai prossimi cda di Mediaset e di Mediaset Espana.
L’operazione punta a creare una nuova società con il 100% di Mediaset Premium (Italia) e il 22% di Digital+, la piattaforma digitale spagnola. Ma il piano di sviluppo delle televisioni a pagamento del biscione non si fermerà qui. Nell’ambito dell’integrazione tra la piattaforma italiana e spagnola saranno inoltre esaminate eventuali possibilità di sviluppo internazionale tra cui “l’eventuale partecipazione di soci industriali e finanziari” nella società. Una prospettiva che rilancia l’indiscrezione, già circolata in passato, che Mediaset possa stringere una partnership con Al Jazeera, l’emittente satellitare del Qatar, che attraverso Al Jazeera Sport detiene anche i diritti esclusivi per il Medio-Oriente di campionati come la Serie A e la Primera División.
Mediaset Premium è la piattaforma pay lanciata per la prima volta nel 2005 per contrastare l’offerta Sky a pagamento e al 30 giugno scorso poteva contare su circa 2 milioni di abbonati e su oltre 4 milioni di tessere attive. Nei primi nove mesi del 2013 i ricavi sono aumentati del 7,3% a 410 milioni di euro, ma dal punto di vista della redditività l’attività pay di Mediaset resta in perdita.
Digital+, ora Canal+, ha invece realizzato ricavi per quasi 870 milioni nei primi nove mesi registrando un incremento in doppia cifra. La pay tv spagnola è controllata dal gruppo editoriale Prisa, che pubblica il quotidiano El Pais, mentre Mediaset Espana e Telefonica detengono entrambe una quota di minoranza del 22%. Prisa da qualche mese ha iniziato a valutare la vendita della quota di riferimento al fine di ridurre il forte indebitamento di gruppo ma, secondo i rumors, l’offerta presentata da Telefonica è stata ritenuta insoddisfacente.
Sia Mediaset sia Telefonica detengono un diritto di prelazione sulla quota di Prisa. La scorsa settimana l’assemblea degli azionisti di Prisa ha dato il via libera a un ampio accordo di ristrutturazione dei debiti con i creditori concedendo di fatto più tempo al management per la dismissione di asset non core. Tuttavia è probabile che Mediaset così come Telefonica saranno protagoniste nella partita del riasseto azionario della pay spagnola.