Quando Neymar si è trasferito al Barcellona la scorsa estate per 57 milioni di euro in molti hanno pensato che l’operazione fosse rischiosa. I dubbi sono sorti da un punto di vista puramente economico dato che si stava parlando di un ragazzo di soli 21 anni e con un’esperienza pari a zero in Europa, ma sbarcato in Spagna come il giocatore che poteva generare più soldi attraverso la pubblicità, andando a battere sia Cristiano Ronaldo che Leo Messi.

I ricavi dalle sponsorizzazioni

Il giocatore del Barcellona è salito con i ricavi derivanti dalle sponsorizzazioni vicino ai 20 milioni all’anno e alle porte della Coppa del Mondo in Brasile, dove sarà la più grande star, il club presieduto da Sandro Rosell potrà recuperare gran parte degli investimenti in tempi relativamente brevi. E’ vero che il club, a differenza del Real Madrid, non vuole nulla per i diritti d’immagine del giocatore, ma la sua stretta relazione con Nike (il Barcellona ne è il team strategico) garantisce una copertura globale senza precedenti, qualcosa che lo stesso Messi non può offrire attraverso il suo sodalizio con Adidas. Non dimentichiamo che stiamo parlando dell’unica vera icona presente oggi in Brasile, paese emergente, dove le vendite di articoli sportivi sono aumentate del 200% nell’ultimo anno.

MVP del Brasile

Tanto che Neymar è stato nominato  per il terzo anno consecutivo, l’MVP brasiliano, con un punteggio di 67.400.000 di euro, seguito Hulk, che scala una posizione rispetto alla stagione precedente, con un punteggio di 46.200.000 di euro. Il podio si chiude con Thiago Silva, che ha perso la medaglia d’argento proprio a discapito dell’attaccante dello Zenit, con una stima di 36,9 milioni di valutazione.
Ciò vale a dire che in un anno in cui il Brasile è il favorito per vincere il maggior titolo al mondo, il valore di Neymar supera di 20 milioni quello di colui che è considerato essere la futura stella del panorama calcistico internazionale.

PrecedenteTutto esaurito negli stadi di Premier:
durante le feste riempiti al 95%
SuccessivoTv, le emittenti giocano duro. Nel 2014 sfonderanno i 16 miliardi di investimento nei diritti sportivi
Alberto Lattuada è nato a Milano e da sempre è appassionato di calcio e finanza. Ha scritto per diversi siti specializzati nel mondo del calcio e del forex. Dal novembre 2013 dedica anima e corpo allo sviluppo e alla crescita del portale CalcioeFinanza.it