La cessione del Bari Calcio entra nella sua fase più calda. Le scadenze tributarie sono all’orizzonte, a metà gennaio e a febbraio, come lo è il pagamento degli stipendi che richiederanno risorse fresche per scongiurare sanzioni e possibili ulteriori penalizzazioni, vedi il -3 in classifica di inizio campionato. La famiglia Matarrese che detiene il 90% delle quote sociali ha affidato al club manager, nonchè ex fischietto di Serie A, Gianluca Paparesta, il compito delicato di trovare al più presto un’acquirente disposto a rilevare la società o almeno ad affiancarsi inizialmente nella gestione della stessa. Il tutto lontano dalla luce dei riflettori.

Le reazioni della città
Al quartier generale di via Torrebella le bocche restano cucite e Paparesta sta agendo con discrezione per non creare aspettative in una piazza cittadina fortemente legata alla sua squadra che dal punto di vista sportivo sta lottando nella zona bassa della classifica con i suoi 23 punti, a – 3 dalla zona retrocessione. Un particolare che di certo non verrà tralasciato da un possibile acquirente. La redazione di Calcio&Finanza ha sentito sulla vicenda l’Assessore con deleghe all’Urbanistica, alla Pianificazione Strategica per l’Area Metropolitana di Bari e allo Sport Ing. Raffaele Sannicandro che ha voluto sottolineare come il Comune stia monitorando da vicino questo momento decisivo nella vita della società sportiva Bari.
La possibile separazione della famiglia Mattarese
“Il Comune di Bari sta seguendo le vicissitudini della sua squadra con apprensione da un paio di anni cercando di trovare delle soluzioni alternative” – ha detto l’assessore – “Stiamo cercando imprenditori disposti a subentrare nella proprietà, attrarre eventuali investitori sulle potenzialità di sviluppo immobiliare dello stadio San Nicola sulla base di un progetto di implementazione funzionale e gestionale redatto da Renzo Piano oppure sviluppando progetti di marketing sportivo innovativo con esperti del settore e con la collaborazione del CONI pugliese“. Tutte mosse difficoltose a causa delle difficoltà economiche in cui versa il Bari Calcio. “Purtroppo tutte le iniziative finora si sono fermate di fronte alle criticità debitorie della società ed alle scarse garanzie di accollarsi i debiti da parte della famiglia Matarrese“. Una famiglia che ha dato molto alla città, un sodalizio iniziato negli anni settanta, durato 36 anni, e che pian piano si sta spegnendo. “La necessità di un’uscita di scena della famiglia Matarrese è ormai un fatto ineludibile ed accettato dagli stessi Matarrese in quanto non più interessati alla gestione del calcio”, ha aggiunto l’assessore Sannicandro.
La cordata russa
In questi giorni si è parlato molto del futuro acquirente del Bari e sembrerebbe che le due strade percorribili parlino da una parte italiano e dall’altra russo. Nel primo caso sarebbe una cordata tricolore che avrebbe già avuto dei contatti con il patron Matarrese in un recente incontro a Londra, nell’altro si tratterebbe di investitori provenienti dall’Est disposti ad entrare nel business del calcio italiano. “La città richiede investitori affidabili sia sul piano economico che sul piano etico, non importa la nazionalità purchè si possa valorizzare il valore identitario della squadra rispetto alla città” ha commentato l’assessore allo sport del capoluogo pugliese.
