Unicredit non intende solo dismettere il prima possibile la propria partecipazione del 31% in Neep Roma Holding, la società cui fa capo l’80% della Roma e che ha come azionista di maggioranza con il 69% la cordata Usa guidata da James Pallotta. La banca guidata da Federico Ghizzoni non sembra nemmeno intenzionata a supportare il progetto degli americani per il nuovo stadio giallorosso. E’ questo il quadro che emerge dalla lettura del verbale del consiglio di amministrazione di Neep Roma Holding dello scorso 23 dicembre, di cui Calcioefinanza.it è riuscito a ottenere copia.
Che i rapporti tra Pallotta e Unicredit non fossero più idilliaci come un tempo, lo si era capito già da qualche mese, dopo la pubblicazione sui giornali delle prime indiscrezioni sull’interessamento del gruppo Hna del magnate cinese Cheng Feng per la quota di Neep Roma Holding in mano all’istituto di credito. Ora però, stando a quanto riportato nel documento in possesso di C&F, risulta evidente che, nonostante la trattativa con i cinesi sia ancora in corso e la banca risulti tuttora titolare del 31% di Neep, Unicredit (o l’eventuale socio che dovesse rilevare la sua quota) non dovrà più farsi carico dell’impegno economico previsto per la realizzazione del nuovo stadio. Impegno che dovrà invece essere affrontato interamente da Pallotta e dai suoi soci americani.
Ancora fino a poche settimane fa, come sottolineato dal dg della Roma, Mauro Baldissoni, nel corso dell’assemblea del club giallorosso del 28 ottobre scorso, il promotore del progetto del nuovo impianto, e dunque il soggetto che avrebbe dovuto farsi carico dell’investimento, era proprio Neep Roma Holding. L’impegno economico (si parla di un investimento nell’ordine dei 200 milioni di euro circa) sarebbe pertanto ricaduto in quote proporzionali alla propria partecipazione, sugli americani, forti del 69%, e appunto su Unicredit, in virtù della partecipazione del 31%.
Tuttavia, stando a quanto riportato nel verbale del cda della holding, a partire dai primi giorni di dicembre Pallotta e i suoi soci americani, attraverso la società con sede nel Delaware AS Roma SPV LLC, hanno deciso di farsi carico direttamente del progetto del nuovo stadio, subentrando in tutte le obbligazioni che erano state precedentemente assunte da Neep e dalle sue controllate, tra cui la stessa As Roma SpA.
Ma come si è arrivati a questa decisione che assomiglia tanto a un divorzio? Prima di riportare integralmente quanto riportato nel verbale del cda è utile fare qualche passo indietro ripercorrendo le tappe di questa delicata partita.
15 marzo 2012
L’As Roma SpA (si badi bene, non Neep Roma Holding, ma direttamente il club quotato in borsa), allora presieduta da Tom Di Benedetto, attraverso un annuncio a pagamento pubblicato su alcuni quotidiani, fa sapere di essersi affidata a Cushman & Wakefield (società di consulenza nel settore immobiliare di proprietà dell’Exor della famiglia Agnelli-Elkann) quale advisor “nel processo di individuazione e selezione di aree dove insediare il nuovo stadio di calcio”. “Le aree selezionate da C&W”, viene precisato nell’annuncio, “saranno sottoposte alla valutazione di As Roma che, a suo insindacabile giudizio, potrà proporre ai relativi proprietari di intraprendere trattative dirette finalizzate allo sviluppo dell’operazione”.
28 agosto 2012
Pallotta diventa presidente della Roma prendendo il posto di Di Benedetto. Il 9 ottobre 2012 l’uomo d’affari americano concede la sua prima intervista da presidente del club giallorosso al vicedirettore de Il Sole 24 Ore, Alessandro Plateroti (romano e romanista doc). Sullo stadio, racconta Pallotta, “siamo quasi pronti, abbiamo già avuto numerosi incontri con il Sindaco di Roma (ai tempi era Gianni Alemanno, ndr) e con gli uffici tecnici del Comune: abbiamo esaminato 100 siti, ne abbiamo selezionati 12 e infine con l’advisor Cushman & Wakefield siamo arrivati a una short list di 3 aree. Ora siamo alla scelta finale: lo stadio, che avrà 60mila posti, negozi e ristoranti, è stato progettato da un architetto di fama mondiale come Dan Meis e dovrà essere pronto per i campionati europei del 2016». Pallotta, scrive il giornalista del Sole, non vuole scoprire troppe carte, ma rivela che in ballottaggio ci sono progetti che potrebbero interessare un’area tra i 30 e i 100 ettari: i terreni di cui si parla sono a Tor di Valle (dell’imprenditore Parnasi) e in un’area di proprietà dell’Eni al quartiere Testaccio, cuore giallorosso della capitale. “A seconda della scelta”, spiega ancora Pallotta, “l’investimento potrebbe anche superare i 200 milioni di euro”. E i rapporti con Unicredit? «Ottimi, e finché la banca resterà con noi saremo contenti».
30 dicembre 2012
A Orlando (Florida), dove la Roma si trova in ritiro invernale, Pallotta e il costruttore Luca Parnasi firmano l’accordo che prevede la costruzione del nuovo impianto della società giallorossa sui terreni del gruppo Parsitalia nella zona di Tor di Valle. Nel corso della conferenza stampa emergono altri dettagli. Lo stadio avrà una capacità di 55-60 mila posti, sarà “finanziato privatamente avvalendosi della legislazione esistente” e potrebbe essere pronto nel corso della stagione 2016/2017. Collegato da Roma in teleconferenza il sindaco Gianni Alemanno promette tempi rapidi per gli iter autorizzativi: 1 anno contro i 3/4 anni che sono serviti a Torino per dare l’ok allo Juventus Stadium.
2 gennaio 2013
Sempre su Il Sole 24 Ore, il giornalista Gianni Dragoni si interroga su come potrebbe essere finanziata la costruzione del nuovo stadio che, dalle prime stime, potrebbe costare almeno tra 165 e 210 milioni di euro, a seconda di quella che sarà la capienza. il 13 febbraio 2013 Parnasi, intervistato da L’Espresso prova a dare una riposta “Saranno i grandi sponsor o le banche a mettere i soldi? Possiamo definirlo un project financing?”, gli chiede il giornalista Gianfrancesco Turano. « Non conosco le scelte dei soci americani della Roma”, risponde Parnasi, “ma potrebbe essere un project financing. L’impianto genererà gli introiti sufficienti a pagare l’investimento. Gli sponsor saranno della partita ma credo ci sarà un pool di finanziatori guidato dalle banche».
28 giugno 2013
Parnasi rileva l’area di Tor di Valle, dovrebbe dovrebbe sorgere il nuovo stadio della Roma, dalla Sais della famiglia Papalia.
10 settembre 2013
Il deputy ceo di Unicredit, Paolo Fiorentino, l’uomo che ha curato la cessione della Roma agli americani è che ricopre la presidenza di Neep Roma Holding, oltre a sedere nel board del club giallorosso, sembra frenare le aspettative di Pallotta sullo stadio. Lo stadio di proprietà per la Roma “è un progetto che, in assenza di un quadro normativo di supporto, è complicato. Al momento, per quanto ci riguarda, non è in agenda e non abbiamo mai fatto alcuna valutazione”. “Sono complicati, evidentemente, il finanziamento e la sostenibilità per il peso finanziario dell’operazione”, spiega aggiungendo che “se le Olimpiadi nel 2024 avranno le leggi o aiuteranno il settore, la cosa potrà essere rivista”.
28 ottobre 2013
Nel corso dell’assemblea di bilancio della Roma, l’azionista Fabrizio Angelini chiede ai vertici della società se il nuovo stadio sia ancora una priorità sotto il profilo economico e, in caso affermativo, quale sia la tempistica prevista. Al socio risponde il dg Baldissoni sottolinenado che “la realizzazione del nuovo Stadio è un’iniziativa che è in gestione alla Neep Roma Holding e non direttamente alla As Roma”. Fatta questa fondamentale premessa, Baldissoni ribadisce che il progetto del nuovo stadio “è un’iniziativa importante, che costituisce parte integrante del piano di sviluppo della società”, che “non vi sono ritardi” e che il percorso, avviato circa un anno e prima con l’incarico a Cushman & Wakefield, si trova ormai in una fase molto avanzata, tanto che la presentazione del masterplan “avverrà tra non molto”.
9 dicembre 2013
E in effetti poco più di un mese dopo, mentre è ancora aperta la polemica con Unicredit legata alla trattativa tra la banca e i cinesi, Pallotta si presenta, assieme a Parnasi, dal nuovo sindaco di Roma, Ignazio Marino, per presentargli il progetto dello stadio. Al termine dell’incontro il sindaco dichiara di essere rimasto positivamente colpito dal progetto. Ma a che titolo Pallotta si è presentato dal sindaco? Nel ruolo di presidente dell’As Roma? In quello di amministratore delegato di Neep Roma Holding? O in quello di legale rappresentante di AS Roma SPV LLC? Per rispondere a questa domanda è utile leggere quanto contenuto nel verbale del cda del 23 dicembre di Neep.
IL VERBALE
Il dott. Pallotta informa i presenti di aver sottoscritto in data 30 dicembre 2012, nell’esercizio dei propri poteri quale legale rappresentante di Neep, con la società Eurnova srl un “Memorandum of Understanding” (di seguito MoU) per la realizzazione del progetto del “Nuovo Stadio” e di relativi impianti sportivi e commerciali strumentali a favorire le attività sportive e lo sviluppo del marketing e merchandising della controllata A.S. Roma, in località Tor di Valle, Roma.
Il dott. Pallotta ricorda inoltre che, in data 27 marzo 2013, Neep, in qualità di azionista di controllo diretto di A.S. Roma ed indiretto di Soccer, ha invitato alle suddette società una lettera in cui ha richiesto alle stesse di partecipare alle attività che sarebbero state poste in essere in merito alla realizzazione del nuovo Stadio, ivi incluse quelle relative all’ottenimento di concessioni ed autorizzazioni, di studio e progettazione, di realizzazione di studi e analisi di mercato, impegnandosi a rimborsare le spese che esse sosterranno a riguardo.
Successivamente, dopo una prima proroga dei termini del MoU avvenuta in data 29 marzo 2013, il dott. Pallotta, nella qualità di legale rappresentante di Neep, ed Eurnova srl (società del gruppo Parnasi, ndr), hanno consensualmente deciso di non prorogare i termini dell’accordo alla sua scadenza nel giugno 2013.
Conseguentemente, in data 10 dicembre (il giorno seguente l’incontro con il sindaco Marino, ndr), Neep e AS Roma SPV LLC hanno comunicato ad A.S. Roma e Soccer che, in ragione dell’intervenuta sottoscrizione di un nuovo accordo per lo sviluppo del progetto Stadio tra AS Roma SPV LLC e Eurnova srl, AS Roma SPV LCC si sarebbe sostituita in tutte le obbligazioni precedentemente assunte da A.S. Roma e Soccer in nome e per conto di Neep.
In conclusione
Il consiglio di amministrazione prende atto di quanto illustrato dal dott. James Pallotta e rileva che, allo stato attuale, non sussiste alcun impegno economico a carico della Società (Neep Roma Holding) per la realizzazione del Nuovo Stadio e che, in conseguenza della risoluzione del MoU, la Società non è allo stato parte di alcun accordo che abbia oggetto il progetto in questione e che, pertanto, non appare necessario dare evidenza di tali accadimenti nella Relazione alla Gestione allegata al Bilancio di Esercizio.
Lo stralcio del verbale del cda di Neep Roma Holding