Pochi giorni fa la società di costruzioni Salvatore Matarrese spa ha presentato al Tribunale la domanda di “concordato con riserva” a fronte della “crescente pressione, anche con azioni giudiziali, da parte di alcuni creditori” e per garantire “la tutela dell’occupazione, la par condicio tra i creditori e poter beneficiare del periodo di tutela necessario a finalizzare tutti gli accordi utili alla continuità aziendale”, dopo che a novembre scorso la società ha presentato uno squilibrio patrimoniale di circa 11 milioni di euro. La telenovela societaria del Bari Calcio riprende dunque le sue puntate e come protagonista vede come sempre la famiglia Matarrese. La domanda di concordato in bianco è aggravata da 130 milioni di debiti e sulle sue spalle porterà anche due richieste di fallimento che adesso rimarranno congelate per almeno 60 giorni. Matarrese  guadagna così dai due ai quattro mesi di tempo, prorogabili di altri 2, per trovare un accordo senza doversi preoccupare dei decreti ingiuntivi e delle istanze di fallimento. La proposta di accordo di ristrutturazione prevede in alternativa o il pagamento del 50% “secco”, oppure del 28% subito e di un altro 42% rateizzato in due anni. La strategia «prevede il deposito di una domanda ai sensi dell’art. 161, sesto comma» della legge fallimentare, «al fine di ottenere dal Tribunale un termine per il deposito di una proposta di concordato preventivo, ovvero di un auspicato accordo di ristrutturazione dei debiti ex art. 182 bis».

Bari, la curva allo stadio San Nicola

I Matarrese prendono tempo

La richiesta di concordato diventa in questo modo garanzia di trattative tranquille per arrivare all’accordo di ristrutturazione, l’ultimo bilancio depositato dalla Matarrese spa, quello del 2012, non fa proprio sorridere, evidenziando perdite per 29,6 milioni, a cui si devono sommare i 2,3 del 2011, ed un fatturato in calo da 165 a 134 milioni con una posizione finanziaria netta negativa per 66 milioni. È questa la situazione contabile del Bari calcio al 31 dicembre del 2012, il documento, inoltre, evidenzia forti difficoltà strutturali con il club che non figura nel piano di ristrutturazione del debito previsto dalla società capogruppo ed ha registrato un aumento della perdita, rispetto al 2011, del 100% (da 5,2 a 11,9 milioni). Così, in base alla documentazione dei 50,4 milioni di debiti, ben 23,2 sono tributari (8,7 milioni esigibili entri il 2013 e 14,5 negli esercizi successivi), questo nonostante sia diminuito il costo dei salari e degli stipendi da 21,6 a 9,1 milioni. Tuttavia, nel corso del 2013, i Matarrese hanno rinunciato a un credito, vantato dalla capoguppo, di 5,1 milioni che fa scendere il disavanzo da 42 milioni a 37.

Bari, sciarpata al San Nicola

Il San Nicola e il progetto “B – Futura”

La società pugliese sta provando anche ad aggrapparsi in ultima istanza al progetto del presidente Abodi e della Lega di B denominato “B Futura”, una vera e propria attività di supporto con un’operazione di sistema che favorisca  la riqualificazione e l’ammodernamento di stadi già esistenti o la realizzazione  di nuovi impianti. Un progetto rivolto alle altre strutture di proprietà dei club, come i centri sportivi dedicati anche alle attività dei settori giovanili, un’operazione, quella della Lega Serie B, che parallelamente prosegue anche sul fronte istituzionale, attraverso la sensibilizzazione governativa e parlamentare per superare l’attuale  incertezza legislativa. L’obiettivo della piattaforma di primo livello è, come detto, quello di aiutare le società ad affrontare il problema infrastrutturale, attraverso l’elaborazione di un modello fornendo certezze sul procedimento amministrativo, nel rapporto fra club ed enti locali, proponendo uno schema razionale, cioè dimensionato alla realtà, rispettoso dell’ambiente, tecnologicamente all’avanguardia e fondato su un business plan sostenibile e in grado di essere finanziato da risorse private. Un vero e proprio plusvalore strutturale che potrebbe permette alla società calcistica barese di poter arrivare nelle mani dei futuri investitori con qualcosa in più rispetto ad una montagna di debiti.

 

 

 

 

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Alberto Lattuada è nato a Milano e da sempre è appassionato di calcio e finanza. Ha scritto per diversi siti specializzati nel mondo del calcio e del forex. Dal novembre 2013 dedica anima e corpo allo sviluppo e alla crescita del portale CalcioeFinanza.it