“Manca coraggio nelle società di calcio, lo stadio può portare valore aggiunto come ha fatto per la Juventus, nelle casse del Manchester United 60 milioni di euro e in quelle del Barcellona 50 milioni. Lo stadio è importante per aumentare i ricavi, è un investimento non una spesa. Manca il coraggio e sono sincero non conto su quello di Thohir”. Così è intervenuto Ernesto Paolillo, ex amministratore delegato dell’Inter, ai microfoni di “Falla Girare”, su Radio Reporter, per parlare della questione stadio.”Faccio un discorso economico, il calcio vende emozioni, diritti e marketing. Milano non ha spazio per due stadi da vivere 7 su 7 per avere dei ricavi adeguati, in due stadi fai più fatica a mettere dentro cose per tutti i giorni, uno solo dà grande profitto, chi delle due squadre lo farà per primo ha fatto bingo”. Secondo Paolillo i cugini rossoneri sono in vantaggio dato che i nerazzurri hanno messo il progetto in secondo piano rispetto ad ambizioni passate. “La mia sensazione è che sia in vantaggio il Milan, prima l’Inter era indirizzata a farlo adesso non credo. Il Real guadagna 110 milioni all’anno con lo stadio, Milan e Inter non riusciranno da soli ma solo insieme a raggiungere questi ricavi, io dico forza Milano e preferirei un’unione per una cosa totalmente nuova”.
Il bando di Arexpo
Il bando ufficiale doveva rappresentare l’avvio della procedura finalizzata da individuare, tra Milan e Inter, un soggetto interessato a costruire il proprio stadio sui terreni dell’Expo, tramutandosi invece in un sondaggio per capire a quali condizioni i due club, se decidessero di manifestare il proprio interesse (senza tuttavia essere obbligati ad assumersi alcun impegno), intenderebbero portare avanti il progetto. Le indiscrezioni circolate pochi giorni fa sulla stampa, che indicavano in circa 300 milioni il prezzo cui Arexpo punterebbe a vendere il terreno su cui potrebbe sorgere lo stadio, così come la freddezza di Inter e Milan di fronte a una tale cifra, rientrerebbero in un confronto a distanza tra le istituzioni locali e i due club. Un confronto dove questi ultimi hanno il coltello dalla parte del manico. Anche se San Siro, pur a fronte degli investimenti programmati per ospitare la finale di Champions League nel 2016, non potrà mai essere quel volano di ricavi rappresentato da uno stadio di proprietà, di certo chi, alla conclusione dell’Esposizione Universale, dovrà rientrare dell’investimento effettuato per acquistare i terreni a Rho e Pero sono proprio Regione e Comune.