“Sui singoli nomi permettetemi di non esprimermi. A livello personale ho molta amicizia e molto rispetto per Delrio. Sicuramente in assoluto è un buon nome ma permettetemi di non esprimere giudizi”, ha risposto così Giorgio Squinzi a chi gli domandava se vedesse bene l’ex primo cittadino di Reggio Emilia come ministro per gli Affari Regionali. E poi Graziano Delrio, renziano di ferro, è diventato, invece, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Siamo nella primavera del 2013, quando il Sassuolo festeggia l’arrivo in Serie A, Delrio è appena diventato ministro del governo Letta, e come sindaco di Reggio Emilia, dalla quale carica si dimetterà solo nel giugno dello stesso dopo 9 anni di permanenza, spingerà la squadra verso il Giglio di Reggio Emilia, impianto giovanissimo (costruito nel 1994, negli anni dell’exploit in serie A della Reggiana e poi trascinato a fondo dal fallimento della società, nel 2005) prima in affitto per poi lasciarlo a Squinzi, quando il leader di Mapei e Confindustria, lancia l’Opa sull’impianto per trasformarlo nell’attuale “Mapei Stadium”.
Reggio Emilia e Sassuolo
Quasi 26 km dividono Reggio Emilia da Sassuolo. Due realtà sportive completamente diverse, la prima sta cercando di risollevarsi dopo il fallimento del 2005 e sta sgomitando nella difficilissima Lega Pro, l’altra sta vivendo il primo sogno della A combattendo per rimanerci anche la prossima stagione. Entrambe giocano nello stesso stadio quel Giglio, ora Mapei Stadium, che nel 1995 divenne il primo stadio di proprietà italiano e prese il nome del marchio alimentare che sponsorizzava la squadra emiliana. Il 13 luglio 2005 la Reggiana venne dichiarata fallita dal tribunale cittadino e il 29 marzo 2006 anche la Mirabello 2000, società proprietaria dello stadio e a sua volta controllata dal club calcistico, venne dichiarata insolvente e fallisce a fronte di oltre 700.000 euro di debiti accumulati nei confronti del comune reggiano.Il curatore fallimentare, a cui venne affidato l’impianto, Adolfo Barbieri, decise di metterlo all’asta (come tutti gli altri beni della società) per recuperare risorse a favore dei creditori. Ma le aste rimase deserte e la svolta avvenne soltanto nel maggio del 2013 quando il nuovo presidente della Reggiana, Alessandro Barilli, presentò un’offerta al curatore fallimentare che lo portò ad imbandire una nuova asta per il successivo 5 dicembre, vinta dalla società di proprietà del patron del Sassuolo, Giorgio Squinzi, che si è aggiudicata in prima battuta l’impianto. Mediatore fondamentale di questo affare è stato certamente l’ex sindaco, ed ora braccio destro del nuovo premier Matteo Renzi, Graziano Delrio.
Delrio, aiutò Squinzi nell’operazione “Mapei Stadium”Il “collega” di Sassuolo
Due città così diverse e così vicine. Sassuolo e Reggio Emilia, legate dallo stesso impianto sportivo e dalla voglia di giocare nel calcio che conta. Calcio&Finanza ha chiesto a Luca Caselli, sindaco di Sassuolo, qualcosa di più sul nuovo Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed ex sindaco di Reggio Emilia. “Purtroppo non ho avuto modo di poterlo incontrare molte volte. E’ una gran persona che ha meritato la riconferma nel governo, a detta di uno che ha idee politiche opposte alle sue. Ha una prospettiva di azione basta sul medio – lungo periodo che è stata capace di rivalutare Reggio Emilia, una città “schiacciata” tra le “grandi” Modena e Parma”. Una città possiamo aggiungere che ha permesso alla promessa del calcio italiano, il Sassuolo, di trovare una più che dignitosa casa nel mitico stadio del Giglio. Grazie anche a Graziano Delrio.