Alle 18.30 va di scena un classico del calcio italiano, il derby della Mole tra Juventus e Torino. Teatro dell’atteso evento, non solo per la città piemontese, sarà lo Juventus Stadium, la casa bianconera, il primo stadio italiano di proprietà senza barriere tra campo e spalti. Solo pochi giorni fa Andrea Agnelli ha esaltato il progetto bianconero ribadendo come la società abbia un Dna che guarda sempre oltre e si pone come capofila per quanto riguarda lo sviluppo e l’innovazione del calcio nel suo complesso. E’ certo, poi, che avere un proprio stadio, come dimostrato dai tanti articoli pubblicati da Calcio&Finanza sull’argomento, abbia un ottimo riscontro dal punto di vista delle prospettive economiche. La Juventus è sempre stato un club lungimirante come del resto lo è la sua dirigenza, il progetto Stadium, come dichiarato da Agnelli stesso, è un’idea che da anni circolava nell’ambiente bianconero e che era in fase di completamento quando Andrea Agnelli è salito in sella agli attuali campioni d’Italia. “A me è toccato l’onore di inaugurare lo stadio. L’impianto è mutuato dal modello inglese, ma in fase di costruzione sono stati presi in considerazione i migliori esempi europei”.
Un investimento proficuo
Secondo il presidente della Juventus lo Stadium è un investimento proficuo, un asset aziendale vivo sette giorni su sette, grazie alle sue aree hospitality, dove aziende, sponsor e privati organizzano eventi e meeting di lavoro. “Lo Juventus Museum è il fiore all’occhiello. In quanto racchiude la nostra storia vincente, in un mix di tradizione e innovazione. Nei prossimi due anni completeremo il progetto, in un’area completamente riqualificata, infatti, sorgeranno la sede del club e il centro di allenamento della prima squadra”. In conclusione Agnelli ha tenuto a sottolineare come la Juventus non voglia rimanere una chimera nel settore stadi di proprietà ed ha fatto un vero e proprio appello agli altri club italiani nel tentare di creare qualcosa di proprio.
Juventus Stadium, lo stadio di proprietà della JuventusIl Torino ed il Filadelfia
Un appello accolto dagli avversari di oggi, i “cugini” del Torino e dal suo patron Urbano Cairo. Il consiglio di amministrazione della Fondazione Stadio Filadelfia ha dato il via, oochi giorni fa, al bando di gara per il mutuo di 3,5 milioni garantito dalla Regione Piemonte per la riqualificazione dello stadio in cui giocava il Grande Torino morto tragicamente a Superga nel 1949. Via libera anche dei bandi per la ricerca dei volontari e della agenzia di comunicazione e marketing che assisterà la Fondazione in tutte le operazioni di promozione e ricerca di contributi necessari al completamento delle opere connesse al Museo del Grande Torino. «Dopo il voto della legge regionale del 2012 – ha dichiarato Gian Luca Vignale, vicepresidente della Fondazione Stadio Filadelfia -che impegnava la Regione Piemonte a stanziare 3,5 milioni di euro, oggi con l’avvio della gara per l’accensione del mutuo è stato compiuto un passo sostanziale verso il reperimento delle risorse indispensabili alla ricostruzione del Filadelfia» Il cda ha anche deliberato che una specifica struttura verrà collocata all’ingresso del campo Filadelfia per ospitare le attività operative della Fondazione e per l’accoglienza ed informazione della cittadinanza e ha approvato la proposta di bilancio 2013 che viene trasmessa al Collegio dei Fondatori. Il consiglio di amministrazione ha infine approvato un progetto affinchè in occasione della commemorazione del sessantacinquesimo anniversario della tragedia di Superga, il 4 maggio, non si svolga solo la tradizionale cerimonia a Superga ma anche un evento al campo Filadelfia, con la presenza di autorità e rappresentanze di giocatori granata di ieri e di oggi.