All’indomani del derby della Mole, vinto dalla Juventus per 1-0 sul Torino, ma non senza strascichi polemici, anche alla luce del mancato rigore assegnato ai granata per un fallo in area di Pirlo su El Kaddouri, il patron della Fiorentina, Diego Della Valle, torna ad attaccare il presidente della Fiat, John Elkann, sulla gestione di Rcs MediaGroup, l’azienda editrice del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport. E lancia una provocazione che potrebbe creare qualche imbarazzo al presidente del Torino, Urbano Cairo, anch’egli azionista di Rcs come Fiat e Della Valle, ma in buoni rapporti con i vertici del Lingotto, nonostante la rivalità sportiva tra granata e bianconeri.
Intervistato da Giovanni Minoli nel corso della trasmissione Mix24 su Radio 24, l’imprenditore marchigiano, cui fa capo il gruppo Tod’s e socio di Rcs con una quota del 9%, ha prima confermato di avere allo studio un’azione di responsabilità nei confronti dell’attuale vertice del gruppo editoriale, a partire dall’amministratore delegato, Pietro Scott Jovane, che può invece contare sul pieno supporto della Fiat (che ha il 20% di Rcs) e di Elkann. Nel mirino di Della Valle ci sarebbero alcune operazioni realizzate da Rcs nei mesi scorsi: l’aumento di capitale, la vendita al fondo Usa Blackstone dell’immobile di Via Solferino a Milano dove hanno sede Corriere e Gazzetta, e l’incorporazione in Rcs della raccolta pubblicitaria della Publikompass, che fa capo a La Stampa, e quindi alla Fiat.
Ma Della Valle non si è fermato qui e ha tirato per la giacca pure Cairo, entrato nell’azionariato della Rcs la scorsa estate proprio nell’ambito dell’aumento di capitale e finora rimasto neutrale nella querelle che oppone il patron del gruppo Tod’s alla Fiat. “L’amministratore delegato di Rcs Pietro Scott Jovane”, ha affermato Della Valle, “è ‘assolutamente inadeguato” e per questo ”bisognerebbe affidare la delega per la gestione dell’azienda ad un editore puro come Urbano Cairo”.
“Oggi”, ha aggiunto Della Valle, “il problema di Rcs è che non c’è un azionariato che si prende delle responsabilità e un cda che non decide e non si assume i rischi: è un’azienda che va tutta rifondata. All’interno c’è un editore puro che è Cairo e sono dell’idea che, se se la sente, deve gestirla”.
Parole, quelle del patron della Fiorentina, che hanno colto in contropiede anche il diretto interessato. Il presidente del Torino, deluso per la sconfitta di ieri nel derby, ha preferito non commentare le affermazioni di Della Valle. ”Apprendo da voi le cose che ha detto Diego Della Valle in mattinata, Rcs è un’azienda quotata e necessita dunque di riserbo: meglio aspettare a commentare” si è limitato ad affermare Cairo, cui fa capo anche il controllo dell’emittente televisiva La7 e che, si dice, ambirebbe a rilevare quel che rimane della divisione periodici del gruppo Rizzoli.
Un nome, quest’ultimo, che ieri però non ha portato bene al Toro. Proprio Nicola Rizzoli (solo omonimo dei fondatori della casa editrice) è stato infatti l’arbitro di Juventus-Torino. “In genere non commento gli arbitraggi, ma gli errori di Rizzoli sono evidenti: noi del Toro nel derby ieri siamo stati penalizzati”, ha affermato con amarezza Cairo in un colloquio telefonico con l’Ansa. ”Peccato: lui è un arbitro internazionale, forse non era in giornata…”