Sono passati solo poco più di 2 mesi da quando l’UEFA ha chiesto sanzioni più coerenti contro le partite truccate in tutta Europa eleborando un piano di 11 punti per aiutarti a realizzare questo progetto.
“Per la UEFA la lotta contro le partite truccate è una priorità assoluta, ma è importante che in tutta Europa vi sia più uniformità nell’approccio contro di essa”, disse ai giornalisti dopo una riunione del Comitato Esecutivo UEFA a Bilbao, in Spagna, il segretario generale Gianni Infantino.
Il progetto  sarà inviato a tutte le 54 federazioni europee esortandole ad accettare proposte coerenti da presentare al Congresso UEFA di Astana, in Kazakhstan, che avverrà a Marzo e dove verrà approvato.
“Non può essere che in un paese ci sia si una sanzione e in un altro paese una diversa per lo stesso reato”, aggiunse Infantino.
“Vogliamo anche rafforzare un partenariato efficace tra gli organismi sportivi e le autorità statali che è cruciale nella lotta contro le partite truccate”.

Match fixing, l'Italia ne ha sofferto molto
Match fixing, l’Italia ne ha sofferto molto

Il Match Fixing

Il Match fixing, ovvero il calcioscommesse, che spesso ha scottato il nostro paese, lo ha inesorabilmente trasformato in quello che più di tutti in Europa si batte per la prevenzione e l’individuazione del fenomeno. A  confermare quest’avanguardia sono stati Bernadette Lobjois, segretario generale European Lotteries che raggruppa 81 lotterie nazionali di 46 Paesi per un fatturato di 100 miliardi di euro, e Pim Verschuuren, ricercatore di IRIS, Institut de Relations Internationals et Stratégiques che analizza i flussi delle scommesse cercando le giocate anomale,  durante il convegno organizzato da Confindustria Sistema Gioco Italia ‘Match fixing: prevenzione e legalità in ambito europeo e italiano’. Massimo Passamonti, presidente Confindustria Sistema  Gioco Italia, ha comunque voluto far emergere come nel 2013, secondo ai dati diffusi dalla guardia di finanza, il settore ha segnato una brusca frenata dopo 12 anni di crescita. “Cresce infatti per la prima volta da quando le scommesse sono state legalizzate il gioco illegale, che vale da solo 23 miliardi degli 80 complessivi nel nostro Paese stando ai dati della guardia di Finanza” ha spiegato Passamonti.

Il tarlo arriva da fuori

E’ semplice intuire il perché del poco ottimismo del presidente di Confindustria Sistema  Gioco Italia.  L’aumento delle società di scommesse con concessione ottenuta all’estero che operano sul nostro mercato via web (e che pagano meno tasse rispetto ai concessionari italiani) ha fatto aumentare esponenzialmente anche le quote che hanno reso quasi impossibile intercettare i flussi anomali di giocate su singoli eventi. Generando così il Match fixing. Il presidente della Lega Serie B Andrea Abodi  ha tenuto a chiarire: “Deve essere lo Stato a fare una distinzione chiara fra autorizzato, non autorizzato e illegale. Quando alcuni soggetti giocano sull’equivoco dobbiamo affrontare insieme alle società il problema: la Lega Serie B è pronta a una scelta netta, ma serve maggiore collaborazione, anche economica”.  Per contrastare il fenomeno del match fixing la Lega Serie B entra per il secondo anno negli spogliatoi delle squadre spiegando ad atleti, dirigenti e staff tecnico quali sono i rischi e le conseguenze dell’illecito sportivo. A Brescia,  Cittadella ed in altre città ci ha pensato l’avvocato Guido Camera, il penalista che assiste la Lega nei procedimenti in corso nei Tribunali di Cremona, Bari e Napoli, che quest’anno, grazie alla collaborazione al progetto dell’Associazione Italiana Calciatori, Guido Camera sarà accompagnato, in alcune date, da Pierpaolo Romani, autore del libro inchiesta “Calcio criminale” e direttore di Avviso Pubblico. Inoltre si sta lavorando anche con il Viminale ad una proposta di legge che inasprisca le pene per la frode sportiva, e prevede anche il sequestro preventivo di beni dei calciatori coinvolti, che se condannati se li vedranno confiscati. “Oggi mancano  anche le campagne di comunicazione sulla legalità dei giochi, non si percepisce la differenza per i giocatori, – ha chiarito Abodi – un problema che riguarda anche le società, quando stringono accordi con chi gioca sugli equivoci e sta in una zona grigia”.

Match fixing, il tarlo arriva dall'estero
Match fixing, il tarlo arriva dall’estero

 L’ambizione di Abodi

Sapere prima dell’inizo delle partite quando ci sono state masse di giocate anomale. “Non è più tempo di azioni disarticolate,  serve un salto di qualità e gioco di squadra, perché solo con cooperazione si tutela lo sport” ha aggiunto Abodi che vorrebbe anche dedicare una parte dei ricavati delle scommesse al sostegno dello sport, come avveniva ai tempi del Totocalcio. Dei 100 miliardi gestiti da European Lotteries ogni anno, 25 vanno in beneficienza, e 2,5 direttamente a sostegno dello sport.  Manca poi una norma sul sistema dello sport dilettantistico, ed un sistema di giustizia sportiva all’altezza, che punisca chi ha sbagliato. Ma anche chi fa pubblicità alle scommesse, che andrebbero vietate ai giocatori e ai dirigenti di squadra e federali secondo Abodi. E all’Estero? Pim Verschuuren spiega che in Belgio ci sono regole molto stringenti, con una black-list degli operatori illegali. In Scandinavia poi la collaborazione è completa tra le federazioni di tutti gli sport, non solo il calcio. Ma in generale l’Italia per ora  è all’avanguardia, su tutti i fronti purtroppo.

 

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Alberto Lattuada è nato a Milano e da sempre è appassionato di calcio e finanza. Ha scritto per diversi siti specializzati nel mondo del calcio e del forex. Dal novembre 2013 dedica anima e corpo allo sviluppo e alla crescita del portale CalcioeFinanza.it