Sono le due sorprese del campionato di Serie A 2013/2014 e oggi, a pochi giorni dallo scontro diretto di domenica prossima al Tardini, i loro presidenti, Maurizio Setti e Tommaso Ghirardi, hanno raccontato le proprie esperienze nel mondo del calcio davanti agli studenti della XIII edizione del Master Sport, promosso dalle Università di Parma e San Marino, per illustrare loro i propri modelli imprenditoriali applicati al calcio. Stiamo parlando dell’Hellas Verona e del Parma, due società che, nonostante non possano contare sui ricavi dei grandi club come Juventus, Milan e Inter, si trovano comunque in una posizione di classifica decisamente importante: rispettivamente sesti e quinti, ma entrambi con 40 punti (anche se i crociati devono ancora recuperare la gara con la Roma) e a un solo punto dalla zona Europa League.
Nel corso dell’incontro, intitolato “Modelli di Successo – Parma e Hellas Verona raccontate dai loro Presidenti”, cui hanno partecipato anche il direttore generale della Lega Serie A, Marco Brunelli, e il direttore del Guerin Sportivo, Matteo Marani, i due presidenti hanno raccontato le loro esperienze imprenditoriali e commentato il mondo del calcio in Italia. Da parte di entrambi è stata sottolineata l’esigenza di coniugare la passione per il calcio con un business aziendale equilibrato.
“Entrambi ci dedichiamo al calcio come divertimento, come sport”, ha affermato Setti, cui fa capo il gruppo Antress Industry (titolare di importanti marchi di abbigliamento come Manila Graces), “non come via per fare altri business o per investire in città che non sono le nostre”. Setti, in particolare, ha messo in guardia gli studenti: “Il calcio è finto all’80%, c’è un grosso filtro tra quello che succede e quello che viene comunicato. Se volete visibilità, donne o soldi potete restare a casa. Ci vuole passione e un business aziendale equilibrato”.
“Il calcio per me è una passione maniacale iniziata a 21 anni quando ero presidente del Carpenedolo“, ha spiegato il bresciano Ghirardi, il cui gruppo è attivo nei supporti per la meccanica industriale, “poi è arrivato il Parma, un’attività imprenditoriale, con 400 tra dipendenti e collaboratori, non un passatempo”.
“Nel calcio italiano”, ha sottolineato Ghirardi davanti agli alunni del Master, “c’è bisogno di persone qualificate con un percorso universitario, aspetto che per ora manca in Italia. Non esiste ad esempio la legge sugli stadi, è la prima cosa che farei. Le squadre non possono costruirseli da soli a meno che non abbiano la forza economica di una Juventus. Ci sono normative folli con le quali combattiamo in Lega con buoni risultati, perché riusciamo a vendere i nostri diritti televisivi all’estero a cifre straordinarie nonostante la crisi”.
Mmmh… Sarebbe interessante sapere quanti manager non laureati ci sono in serie A…