“Ho sofferto come professionista e come uomo per il licenziamento da parte della Lazio”. Lo ha detto Vladimir Petkovic, in un’intervista che andra’ in onda domani a Dribbling su Raidue, in cui il tecnico svizzero respinge le accuse del club di Claudio Lotito, ferito dalle tante “bruttezze” nei suoi confronti che stanno circolando. “Grandissima l’amarezza che ho provato, per fortuna ho avuto l’appoggio di tanta gente e anche di colleghi importanti che mi hanno fatto capire che sono stato un gentiluomo perche’ non ho restituito le coltellate che invece ho ricevuto”, ha affermato l’allenatore. Il suo avvocato, Paco D’Onofrio, che ha impugnato il licenziamento, ha fatto sapere che la Federcalcio svizzera ha appena dato il via libera affinche’ possa procedere davanti al giudice del lavoro.
Come iniziò la querelle biancoceleste
Tutto ebbe inizio quando Claudio Lotito decise di usare la linea dura e risolse “per giusta causa il contratto di lavoro con Vladimir Petkovic e i suoi collaboratori”. “La Lazio comunica di avere risolto per giusta causa il contratto di lavoro sportivo con Vladimir Petkovic – scrisse la Lazio in una nota – Antonio Manicone e Paolo Rongoni, a conclusione di un procedimento disciplinare promosso con regolare contestazione di addebiti e giustificazioni presentate dagli interessati. I fatti accaduti hanno determinato la cessazione del vincolo fiduciario che costituisce elemento essenziale del rapporto di lavoro. Il riferimento era alla lettera di contestazione inviata a fine anno dal club al tecnico bosniaco, con la quale lo si accusava di aver tenuto “nascosto” il suo abboccamento, poi diventato un contratto per la prossima stagione, con la Federazione svizzera per guidare la nazionale rossocrociata. La scelta della tipologia di licenziamento era fondamentale perché adducendo la giusta causa la Lazio andò al muro contro muro e tagliò ogni possibilità di richiesta di buonuscita dalla controparte.
Immediata e prevedibile fu la reazione dei legali del tecnico bosniaco: ”Consideriamo il licenziamento ingiusto e illegittimo perché non è stata mai violata alcuna regola e non è un caso che nella lettera di contestazione non viene citata la norma violata. Il mister è profondamente amareggiato da quanto successo, aveva un progetto che voleva portare a buon fine. Augura alla squadra e ai tifosi un eccellente finale di campionato”. Così l’avvocato Paco D’Onofrio, legale di Vladimir Petkovic, commentò all’Ansa il licenziamento del tecnico della Lazio per giusta causa. ”Dispiace rilevare che nel provvedimento di licenziamento si ipotizzi un clima di sfiducia nello spogliatoio, ma è assolutamente falso. In queste ore, importanti giocatori della Lazio hanno manifestato attestati di stima al mister per tutto il lavoro fatto”. La querelle con la Lazio si sposta ora in Tribunale. ”Impugneremo il licenziamento nelle sedi opportune e valuteremo con gli organi federali quanto avvenuto – concluse D’Onofrio – L’accusa è fonte di danno e agiremo anche per questo”. La Federazione ha permesso all’ex tecnico laziale di andare davanti al tribunale del lavoro per capire se un allenatore può essere licenziato oltre che esonerato.