Nel 2017 il Tottenham potrebbe traslocare, perché la sua casa attuale di White Hart Lane – da 36mila posti – è una tra le più piccole dei top 20 club europei. Motivo per cui, a detta del presidente Daniel Levy, i ricavi della squadra non riescono ad ampliarsi a sufficienza. Proprio lui ha annunciato questa intenzione, presentando un esercizio fiscale 2013 che si è chiuso con un profitto di 1,5 milioni di sterline, circa 1,8 milioni di euro.
Sul sito del Tottenham, Levy ha parlato del progetto come di un “importante sviluppo, che presenterà sfide crescenti. Prevediamo di uscire con un bando di gara per lo stadio entro la fine dell’anno, per rendere possibile l’apertura dell’impianto per l’estate del 2017”. Già nell’ottobre del 2009, il Tottenham aveva presentato una domanda di costruzione per un catino che gli garantisse 20mila posti in più, vicino a White Hart Lane, la sua casa dal 1899. Un passo necessario visto che , a detta di Levy, la squadra ha una lista d’attesa di 47mila tifosi per gli abbonamenti.
Quanto agli aspetti finanziari, l’utile d’esercizio al giugno 2013 si è sviluppato su un fatturato di 147,4 milioni di sterline (circa 178 milioni di euro al cambio attuale); il profitto fa seguito a una perdita da 4,7 milioni nell’esercizio precedente. Il premio relativo alle competizioni domestiche e all’Europa League è aumentato del 14 per cento a 11,3 milioni di sterline, ha spiegato il Tottenham; la vendita dei biglietti della Premier League è aumentata del 4 per cento a 22,2 milioni di sterline.
I ricavi da sponsorizzazioni e iniziative legate ai servizi di “ospitalità” nei confronti delle aziende sono salite del 6 per cento. Il 13 febbraio scorso, gli Spurs e AIA Group hanno concordato un nuovo accordo di sponsorizzazione, a partire dalla prossima stagione, in base al quale il logo dell’assicuratore con sede a Hong Kong sarà sulla maglia della squadra londinese per cinque anni, in tutte le competizioni.