Paris Saint Germain, Manchester City e pure la Juventus vittime del Fair Play Finanziario. Sarebbero queste, secondo l’agenzia finanziaria Bloomberg, le principali squadre europee che rischiano di finire nelle maglie dell’azione Uefa di controllo sull’equilibrio di bilancio dei conti dei club. Già questa settimana potrebbero partire le prime sanzioni per chi infrange la regola aurea di non accumulare un rosso superiore ai 45 milioni di euro nelle due stagioni precedenti. L’intento dell’organismo di controllo del calcio europeo è di invertire una tendenza che dura ormai da decenni, secondo la quale la stragrande maggioranza delle squadre non ha un business model sostenibile e anzi le spese dei club sono diventate sempre più sproporzionate rispetto ai loro mezzi.

Michel Platini, presidente dell'Uefa

Approccio morbido di Platini

Secondo alcuni esperti è però plausibile che la Uefa opterà per un approccio morbido alla normativa, che prevede anche l’esclusione dalle competizioni europee in caso di mancato rispetto dei parametri finanziari. A febbraio, la Federazione aveva chiesto maggiori dettagli sui conti di 76 squadre delle 237 monitorate, senza specificare a chi si facesse riferimento. I casi-scuola di questa situazione scivolosa e difficile da interpretare sono in particolare quelli del Manchester City e del Paris Saint Germain. Il club in corsa per la Premier League dello sceicco Mansour bin Zayed Al Nahyan ha accumulato perdite per quasi 175 milioni di sterline (212 milioni di euro al cambio attuale) in due anni. In Francia, invece, il Psg in mano al Qatar potrebbe essere ben fuori dai parametri se venisse riconsiderata la sponsorizzazione che l’Autorità emiratina del turismo ha sottoscritto per 200 milioni annui, come sostiene Le Parisien.

Il Psg già allertato: deve tagliare gli stipendi

Proprio in Francia, paiono ormai certi che ha Uefa abbia già proposto le sanzioni al club parigino (lo spiega il sito di Tifoso Bilanciato). In particolare, tra le varie strade disponibili dopo la rilevazione dell’infrangimento delle regole del fair play finanziario, ci sarebbe la porposta di un accordo transattivo con il club. Quest’ultimo dovrebbe garantire l’equilibrio del conto economico entro la stagione 2015/2016, in particolare impegnandosi a ridurre il monte ingaggi e subendo nel frattempo limitazioni alle possibilità di acquisti sul mercato e di iscrizione di giocatori nelle liste Champions (rosa europea ridotta da 25 a 20 elementi). Non a caso, comunque, recentemente Michel Platini ha risposto sibillino a chi chiedeva lumi sul Psg: “Il business model è particolarmente inusuale. Se rispetta il fair play? Non è chiaro, non è per niente chiaro”.

No comment dalla Juventus

Tornando alla ricostruzione di Bloomberg, la Juventus viene citata in quanto ha riportato una perdita cumulata di bilancio per 64,6 milioni nelle ultime due stagioni. La regola del Ffp, è bene ricordarlo, permette di dedurre dal conteggio gli stipendi dei calciatori antecedenti il giugno 2010, le spese sostenute per i centri sportivi di allenamento e gli investimenti (con relative quote di ammortamento) per gli stadi. Situazione nella quale ricade appunto la Juve, che ha espresso il suo “no comment” sulle indiscrezioni.

In ogni caso, lo stesso Platini sembra propendere per la mano morbida nei confronti dei club da sanzionare. “Chi si aspetta lacrime e sangue rimarrà deluso”, ha detto. “Ci saranno alcune sanzioni dure ma non credo che ci saranno esclusioni dalle competizioni europee”. Una posizione un ambigua, che lascia interdetti anche gli addetti ai lavori: “Sarà molto sorpreso se si scoprirà che un club finito per un centinaio di milioni fuori dai parametri non sarà seriamente sanzionato”, dice Daniel Greey, legale della londinese Field Fisher Waterhouse e advisor di molti club della Premier. “Ma solo i club e la Uefa sapranno se ci saranno esclusioni dalla Champions”, chiosa lasciando intuire che questa strada sembra comunque preclusa.

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