“Io non ho avuto nessun incontro o richiesta di incontro dalla Lazio. Non ho nessuna contrarietà all’idea di stadi che appartengono alle società. È un tipo di decisione presa in tante città europee e che va incoraggiata, non scoraggiata”. Lo ha detto il sindaco di Roma Ignazio Marino, interpellato sull’ipotesi di uno stadio della Lazio e che possa trattarsia del Flaminio. Un progetto che sotto sotto vorrebbe portare a casa anche il presidente biancoceleste, Claudio Lotito, soprattutto ora che la Roma ne avrà nel prossimo futuro uno tutto suo. Una speranza che si accesa di nuovo ieri quando a Roma il presidente del Lazio club Campidoglio, Gianni Paris, ha presentato la grande festa delle aquile che vedrà scendere in campo tutte le sue grandi glorie il 12 maggio all’Olimpico per commemorare il 40/esimo anniversario del primo scudetto della Lazio. Quella sera, alle 20.45, si sfideranno tre selezioni miste composte dai campioni del ’74, dagli eroi della Lazio del ‘meno 9’ – che nel 1987, partiti con 9 punti di penalizzazione, evitarono la serie C agli spareggi – e quelli del secondo scudetto nel 2000. L’iniziativa, chiamata ‘Di padre in figliò, è stata presentata in Campidoglio alla presenza proprio del sindaco Ignazio Marino.

Il sogno Flaminio

Gianni Paris presentando la grande festa laziale non ha potuto dimenticarsi del grande sogno biancoceleste di poter giocare nel mitico stadio Flaminio, ora di proprietà del Coni e alla lalaziosiamonoi.it risponde così alla domanda che cosa manca alla Lazio riguardo la questione stadio: “La Roma non ha presentato nessun progetto, ha presentato all’opinione pubblica e alla stampa un plastico, poi bisognerà vederne la fattibilità. Sarebbe bello che anche la Lazio si adoperasse per presentare un progetto di fattibilità e quindi individuasse la struttura migliore per ospitare la casa dei laziali: io personalmente sono affezionato alla vicenda Flaminio”.
E sulla fattibilità di un ammodernamento dello stadio ribadisce: “Si, anche la famiglia Nervi, che sono gli eredi dell’ingegnere che fece lo stadio, è favorevole a considerare un allargamento degli spalti. Quello sarebbe veramente un bel posto anche perché carico di storia. Quello che mancherà all’eventuale stadio della Roma sarà proprio la storia ed è la storia che fa il presente ed il futuro di una società”. Il progetto stadio e’ realizzabile dato che l’impianto può essere, in questo caso, ristrutturato senza mettere mano alle casse della società biancoceleste, come del resto sta facendo la Roma e come potrebbe fare presto il Napoli di De Laurentiis.

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Alberto Lattuada è nato a Milano e da sempre è appassionato di calcio e finanza. Ha scritto per diversi siti specializzati nel mondo del calcio e del forex. Dal novembre 2013 dedica anima e corpo allo sviluppo e alla crescita del portale CalcioeFinanza.it