Exor, la holding della famiglia Elkann-Agnelli, cui fa capo il controllo della Juventus e della Fiat, ha chiuso il primo trimestre del 2014 con una perdita consolidata di 83,2 milioni di euro da un utile di 51,1 milioni nello stesso periodo del 2013. La variazione negativa è quindi pari a 134,3 milioni e deriva dal peggioramento del risultato delle partecipate (-91,1 milioni), dall’assenza di dividendi incassati nel periodo di riferimento (-55,7 milioni), parzialmente compensata dall’incremento dei proventi (oneri) finanziari netti (+11,6 milioni) e da altre variazioni nette (+0,9 milioni).
Il net asset value della società a fine marzo è salito a 9,8 miliardi da 8,85 miliardi di fine 2013. Bene anche il patrimonio netto consolidato a 7,316 miliardi, 369,1 milioni in più rispetto al dato di fine 2013 a 6,947 miliardi. Mentre il saldo della posizione finanziaria netta consolidata del Sistema Holdings è risultato positivo per 1,29 miliardi e ha evidenziato una variazione positiva di 16,3 milioni rispetto al saldo positivo di 1,28 milioni di fine 2013.
Per l’intero esercizio la società presieduta da John Elkann, nel cui cda siede anche il presidente della Juventus Andrea Agnelli, ha previsto “risultati economici positivi che, peraltro, dipenderanno in larga misura dall’andamento delle principali società partecipate”. Il cda ha inolte approvato un programma di riacquisto di azioni proprie (buy back) che avrà una durata massima di 18 mesi a far data dalla delibera dell’assemblea (22 maggio) con un esborso massimo di 200 milioni di euro.