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Uefa Logo (Photo credit should read FABRICE COFFRINI/AFP/Getty Images)

Attraverso un comunicato la Uefa ha annunciato che Manchester CityParis Saint Germain sono stati sanzionati per aver infranto le regole del Fair Play Finanziario.

Nessuna squalifica dalle competizioni europee per i due club.

Manchester City e PSG, così come altre sette società finite sotto osservazione, hanno infatti raggiunto un accordo con la Uefa (settlement agreement) che oltre a sanzioni economiche (multa di 60 milioni di euro per Man City e Paris Saint Germain) e a una limitazione dei calciatori da iscrivere nella lista Uefa prevede una serie di impegni per il raggiungimento del pareggio di bilancio in un orizzonte temporale definito.

Nell’ambito dei settlement agreement raggiunti, la Uefa ha inoltre imposto sanzioni (più leggere) ad altri sette club: Zenit, Galatasaray, Bursaspor, Anzhi Makhachkala, Rubin Kazan, Trabzonspor e Levski Sofia (QUI IL COMUNICATO UFFICIALE DELLA UEFA).

Vediamo dunque nel dettaglio che cosa prevedono i settlement agreement firmati da Manchester City e PSG con la Uefa.

Fair Play Finanziario, il settlement agreement del Manchester City

In base al settlement agreement raggiunto con la Uefa in data 16 maggio 2014 il Mancester City si è impegnato:

  1. a rientrare entro un deficit annuale di 20 milioni di euro nell’esercizio 2013/14 e di 10 milioni di euro nell’esercizio 2014/15;
  2. a non includere i ricavi da operazioni di vendita di asset infragruppo nel calcolo dei ricavi rilevanti ai fini del Fair Play Finanziario;
  3. a non incrementare il costo della rosa nelle prossime due stagioni. Se il Manchester City dovesse rispettare il proprio impegno in termini di risultato, questo limite potrà essere rimosso per la stagione 2015/16;
  4. a vedere limitato a 21 il numero di calciatori che possono essere inclusi nelle liste “A” per le competizioni UEFA 2014/15. Tale limite sarà rimosso per la stagione 2015/16 se il Manchester City rispetterà i parametri di break even;
  5. a limitazioni nel saldo dei trasferimenti per le stagioni 2014/15 e 2015/16 che possono essere inclusi nelle liste “A” delle competizioni UEFA;
  6. al pagamento di una multa di 60 milioni di euro a valere sugli incassi di competenza a partire dalla stagione 2013/14. Una quota di questa multa, pari a 40 milioni, potrà essere restituita se il Club rispetterà gli impegni dell’accordo.

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Fair Play Finanziario, il settlement agreement del Paris Saint Germain

In base al settlement agreement raggiunto con la Uefa in data 16 maggio 2014 il Paris Saint Germain si è impegnato:

  1. a rientrare entro un deficit annuale di 30 milioni di euro con la stagione 2014/15 e a raggiungere il pieno break even entro la stagione 2015/16 sulla base di un valore concordato del contratto di sponsorizzazione con la Qatar Tourism Authority significativamente più basso di quello nominale;
  2. a non incrementare il costo della rosa nelle prossime due stagioni;
  3. a vedere limitato a 21 il numero di calciatori che possono essere inclusi nelle liste “A” per le competizioni UEFA 2014/15;
  4. a limitazioni nel saldo dei trasferimenti per le stagioni 2014/15 e 2015/16 che possono essere inclusi nelle liste “A” delle competizioni UEFA;
  5. al pagamento di una multa di 60 milioni di euro a valere sugli incassi di competenza a partire dalla stagione 2013/14. Una quota di questa multa, pari a 40 milioni, potrà essere restituita se il Club rispetterà gli impegni dell’accordo.

[pdf-embedder url=”https://test.calcioefinanza.it/wp-content/uploads/2020/02/Settlement-agreement-PSG-Uefa-2014-.pdf” title=”Settlement agreement PSG Uefa 2014″]

Fair Play Finanziario, le reazioni di PSG e Manchester City

Il PSG ha formalmente accettato le sanzioni Uefa, ma rimane comunque ambizioso, e attraverso il suo presidente, Nasser Al-Khelaifi, ha risposto alla stampa affermando che l’ambizione del Paris Saint Germain “è e rimane quella di diventare un club con un marchio sportivo globale. Non verremo messi in discussione da queste misure“.

Al-Khelaifi ha aggiunto che “il Paris Saint-Germain si rammarica che, anche se convalidato, l’accordo di partnership con il Qatar Tourism Authority non è stata preso in considerazione per il suo intero valore. Un contratto da 200 milioni di euro annui è una cifra anormalmente elevata per la UEFA”.

In una nota ufficiale pubblicata sul proprio sito web, il Manchester City ha preso posizione dicendosi “in disaccordo con la Uefa” in merito alle contestazioni sui giocatori acquistati prima del 2010 e convinta “di aver rispettato le regole in materia”.

Il club di proprietà dello sceicco Mansour ha aggiunto poi che in “circostanze normali” proseguirebbe la sua battaglia, ma ha deciso di accettare la sanzione e ha trovato un accordo con la Uefa sulle modalità di pagamento dei 60 milioni di euro. Il Manchester City prevede che già nella stagione 2015716 potrà operare sul mercato “senza restrizioni”.

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Alberto Lattuada è nato a Milano e da sempre è appassionato di calcio e finanza. Ha scritto per diversi siti specializzati nel mondo del calcio e del forex. Dal novembre 2013 dedica anima e corpo allo sviluppo e alla crescita del portale CalcioeFinanza.it