Alcuni media britannici a poche ore dal big match della stagione calcistica tra Atletico Madrid e Real Madrid non fanno dell’ottima pubblicità finanziaria ai Colchoneros. “Può sembrare Davide contro i Golia del Real Madrid” titola qualcuno alludendo alla sua storia finanziaria complessa. La Uefa è ben lungi dal vedere il team guidato da Simeone come un modello di club dato un record in termini di incoscienza finanziaria e l’uso regolare di acquisti attraverso terze parti, qualcosa che la Uefa vorrebbe vedere fermato. Un sistema complesso Il modello finanziario è così complesso che il miliardario di Singapore Peter Lim, che voleva acquistare un club in Spagna, ha guardato le finanze dell’Atletico e se ne è subito allontanato, per poi comprare invece il Valencia. Una parte del patrimonio dei Colchoneros proviene dal Gruppo Doyen, un hedge fund con sede a Londra, il cui braccio sportivo opera su Malta; Doyen è finanziato da ricchi uomini d’affari provenienti da Kazakistan, Turchia, Portogallo e Stati Uniti. L’Atletico ha anche ricevuto denaro da Jorge Mendes, l’agente coinvolto in un fondo d’investimento di qualità che acquista i diritti dei giocatori, tra cui presumibilmente un terzo di Diego Costa.

Tutto in una notte

La dirigenza dell’Atletico è fiduciosa del fatto che le finanze miglioreranno per due motivi. Il nuovo stadio che dovrebbe essere pronto nel 2016 e che aumenterà il reddito nei match day, oltre ai grandi successi sportivi che stasera potrebbero culminare nella vittoria della loro prima Uefa Champions League.

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Alberto Lattuada è nato a Milano e da sempre è appassionato di calcio e finanza. Ha scritto per diversi siti specializzati nel mondo del calcio e del forex. Dal novembre 2013 dedica anima e corpo allo sviluppo e alla crescita del portale CalcioeFinanza.it