Il presidente della FIFA Sepp Blatter ha dato ancora una indicazione più chiara in relazione al fatto che non sosterrà le richieste palestinesi di sanzioni contro Israele al prossimo FIFA Congress previsto in Brasile. Blatter vede infatti il compromesso tra i due avversari politici come una delle sue principali priorità, soprattutto dopo aver appena completato la sua ultima visita di mediazione nella regione.
I palestinesi sostengono che le forze di sicurezza israeliane, che controllano i movimenti tra la Striscia di Gaza e la Cisgiordania occupata da Israele, spesso impediscono agli atleti di viaggiare liberamente tra i due territori separati, usando tattiche di “bullismo”; la FA della Palestina, guidata da Jibril Rajoub, ha chiesto delle sanzioni a meno che la situazione non fosse migliorata radicalmente.
Invece Israele ha evidenziato problemi di sicurezza sugli impianti di calcio, a volte utilizzati dai militanti palestinesi come un mezzo per lanciare attacchi missilistici.
L’intemediazione di Blatter
Utilizzando tutte le sue capacità diplomatiche, Blatter, incontrando il presidente palestinese Mahmoud Abbas e Rajoub a Ramallah, ha dichiarato il suo forte sostegno e ha poi fatto esattamente lo stesso in Israele, dichiarando in una conferenza stampa di non vedere alcun motivo per estromettere il paese dalla FIFA.
“Separo la politica dallo sport”, ha detto Blatter, affiancato dal capo della Federcalcio israeliana Avi Luzon a Gerusalemme. “Non so su quali elementi il Congresso FIFA dovrebbe prendere provvedimenti contro l’IFA, finchè rimangono all’interno degli statuti e dei regolamenti della FIFA. Finora non abbiamo visto alcuna violazione delle norme”.