«È il principio di una nuova era». Così Francesco Bellini, presidente dell’Ascoli Picchio Fc, presentando oggi ai tifosi il nuovo marchio della società nata sulle ceneri della fallita Ascoli calcio 1898. La spiegazione della filosofia che ha ispirato il nuovo stemma l’imprenditore italo-canadese l’ha affidata alla moglie Marisa, che ne ha curato la realizzazione. «Abbiamo voluto una parte retrò con la forma che richiama quello dell’epoca di Del Duca, una parte che utilizza lo stemma del Comune, con la corona insieme alla torre e, per la prima volta, il Picchio, il simbolo di Ascoli che è anche simbolo della nostra famiglia e delle nostre attività» ha detto la signora Bellini. «È un segno di generosità vero verso la città aver voluto mettere nel nuovo stemma il simbolo del Comune» ha commentato il sindaco Guido Castelli. Nell’occasione è stato presentato anche un accordo di collaborazione fra il settore giovanile dell’Ascoli e le società dilettantistiche del territorio.
La cavalcata di Bellini
L’Ascoli Picchio Football Club 1898 di Bellini si aggiudicò l’asta della societa’ calcistica ascolana fallita, dopo aver presentato l’unica busta pervenuta all’asta, che prevedeva un’offerta minima di 860 mila euro. Per festeggiarel’imprenditore italo – canadese i supporter bianconeri si radunarono davanti al Palazzo di Giustizia in attesa dell’annuncio ufficiale. La procedura di aggiudicazione si svolse nell’arco di 50 giorni, come aveva auspicato lo stesso giudice al momento di emettere il bando.
Sono le 16.20 quando il giudice Raffaele Agostini ufficializza il passaggio di proprietà all’imprenditore canadese che non era in aula, ma era rappresentato dalla moglie Marisa e dal suo avvocato, come previsto Bellini e’ stato l’unico offerte e per 860mila euro si è aggiudicato facilmente il bando d’asta. La città ha esploso tutta la sua felicità attraverso un migliaio di tifosi che circondavano il palazzo di giustizia al momento del procedimento, dove per l’occasione sono stati sparati anche dei fuochi pirotecnici. La cronaca della giornata inizia alle 11,40, quando, accompagnati dal sindaco Guido Castelli, sono entrati a Palazzo di Giustizia l’avvocato Cristina Celani – che cura gli interessi di Bellini-, Gianni Lovato – futuro amministratore delegato o direttore generale della società -, Piero Palatroni – componente della cordata – ed alcuni tifosi. La busta con l’offerta è stata poi depositata nella cancelleria fallimentare. Intorno alle 16 c’è stata l’apertura della busta di Bellini, contenente l’offerta vincente, e l’Ascoli Calcio ha trovato di nuovo la proprietà che meritava.