Luiz Felipe Scolari non molla. Almeno per adesso, poi sa benissimo che il suo futuro dipende dalla CBF, dalla Confederazione del calcio brasiliano e sa anche che oggi, dopo l’umiliante 1-7 subito dalla sua “Selecao”, ha tutti contro. Il ct verdeoro, il giorno dopo la sconfitta di Belo Horizonte, si presenta in conferenza stampa a Teresopolis, ci mette la faccia, prova a difendersi e a difendere la sua squadra, cercando di spostare l’attenzione sulla finale per il terzo posto. “Abbiamo ancora una partita e vincerla adesso e’ diventato il nostro principale obiettivo – ha spiegato l’ex ct del Portogallo -. Fino a sabato non parleremo del mio futuro, non ci pensero’, ci concentreremo sulla finale. Lunedi’, quando il Mondiale sara’ finito, parlero’ con i miei dirigenti, faro’ una relazione, diro’ quello che abbiamo fatto e come e’ stato fatto, poi si fara’ un bilancio. La decisione spetta alla Federazione, ma ne parleremo dopo il Mondiale”. Scolari aveva gia’ chiesto scusa al popolo brasiliano subito dopo la partita, oggi cerca di difendere il suo lavoro a dispetto di un “risultato catastrofico, che purtroppo entra nella storia – ammette -. Abbiamo affrontato una grande nazionale come la Germania, ci stava di perdere e anche di vincere, ma non ci aspettavamo cosi’ tanti gol. Ci sono stati sei minuti di panico generale (dice riferendosi alle reti dallo 0-1 allo 0-5, ndr) e nessuno poteva immaginarsi una cosa del genere.Non tutto, pero’, e’ da buttare. Il Brasile non arrivava in semifinale dal 2002, siamo arrivati al Mondiale con una squadra pronta, che aveva preso fiducia dopo la Confederations Cup e dopo gli altri risultati positivi. Ripeto ieri si poteva vincere o perdere, e’ il risultato che non ci sta. Adesso pero’ dobbiamo voltare pagina e pensare alla partita di sabato che diventa il nostro primo obiettivo”. Il terzo posto in ogni caso non basterebbe al popolo brasiliano, stordito dalle 7 reti incassate ieri. L’impressione e’ che non sara’ sufficiente neanche per convincere la CBF a confermare Scolari.