Le due formazioni che si contenderanno la Coppa del Mondo 2014 ormai sono note a tutti: Argentina e Germania infatti, domenica 13 luglio, disputeranno la gara per scrivere una pagina di storia. Per questo, la Adidas ha da poco cominciato a diffondere orgogliosamente, specie sui social network, le prime immagini del pallone, il Brazuca, col quale si giocherà la finale del mondiale brasiliano 2014.
Una variante, a dir la verità, del pallone presentato lo scorso dicembre 2013 come ufficiale dei Mondiali e che, spera la Adidas, dovrà riuscire a toccare quota 14.000.000 di unità vendute, soppiantando le cifre relative al pallone di Sudafrica 2010, il controverso ‘Jabulani’.
Ma c’è di più perché, per la maggior gloria del marchio tedesco, i nomi stampati sulla sfera mondiale sono poi quelli di due squadre totalmente firmate Adidas. Un particolare non di poco conto, anzi, e che permetterà alla notissima azienda di sfruttare la cassa di risonanza della finale del torneo per vincere definitivamente la durissima battaglia commerciale con la Nike. La quale, nel giro di due giorni, ha perso i suoi due maggiori testimonial: Brasile e Olanda.
Perché, nella ‘gara’ tra marchi, se è vero che lo sponsor ufficiale della FIFA è proprio l’Adidas, l’avversario veramente da battere era proprio la multinazionale Usa che, all’inizio della competizione, vedeva allo start ben 10 nazionali con il suo logo. Una politica di “marketing di imboscata” che avrebbe dovuto riuscire alla perfezione, perché Nike pensava di abbinare alla reputazione del marchio, la positività delle prestazioni sportive delle squadre da essa firmate, specie quella di casa.
Con un solo obiettivo: offuscare l’immagine dello sponsor ufficiale. Ma, come detto, con una finale tra team firmati completamente Adidas, oltre che alla pelota, le possibilità di manovra per l’azienda statunitense, in questo senso, sono ridottissime, se non nulle.
Gli spot pre-Mondiale delle due note case di abbigliamento sportivo poi, tra le altre cose, avevano tutti una struttura simile: ottima regia, durata piuttosto lunga, buona visibilità del prodotto e grandi testimonial (tra cui spiccano decisamente Ronaldo, Messi e Neymar). Ma il vero focus è sempre sul messaggio e Adidas, in questo, può contare sulle due squadre finaliste per veicolare l’idea che sia proprio quello tedesco il brand migliore.