Nonostante tutte le polemiche che si sono scatenate in Europa tra oriente ed occidente, i russi sono rimasti concentrati sul loro compito di ospitare il Mondiale 2018. Nei giorni scorsi sono stati avviati i progetti per i nuovi stadi ed il dibattito sulla possibilità che il numero delle città ospitanti possa dimunuire, per volontà della Fifa, si è intensificato, soprattutto adesso che il ministro dello sport Vitaly Mutko sta visitando le città a rischio esclusione.
Un’offerta legittima
In risposta ai politici occidentali Mutko ha detto che l’offerta per il 2018 è stata vinta legittimamente e che l’influenza dei politici occidentali non è accettabile. “La FIFA ha già fatto un annuncio che non sta per cambiare il paese organizzatore del torneo. Questa organizzazione unifica il calcio di tutto il mondo e tale influenza politica presente oggi in Europa non è accettabile“, ha detto Mutko. “Abbiamo legittimamente ricevuto i diritti per ospitare il torneo e attraverso questo vogliamo sviluppare seriamente il paese, con investimenti importanti in 11 città e attraverso una divulgazione massiccia del calcio”.
La federazione russa non è in pericolo
I commenti di Mutko fanno eco a quelli dell’ex-presidente della Federcalcio russa, Viacheslav Koloskov, che ha detto: “Negli statuti FIFA non ci sono norme che dicono che i diritti per ospitare la Coppa del Mondo possano essere rimossi. La FIFA prevede diverse punizioni per una federazione: un avvertimento e l’esclusione temporanea o totale da parte dell’organizzazione. In tali condizioni una federazione perde il diritto di partecipare o di organizzare partite internazionali, ma questo non è il caso della Russia. Non siamo in pericolo. Non stiamo infrangendo i regolamenti della FIFA e a nessun livello ci stanno discriminando come organizzazione, al contrario, stiamo mantenendo buoni rapporti con l’organo di governo del calcio mondiale“.
Ekatirenburg
Mutko è andato in visita a Ekatirenburg, una delle tre città insieme a Volgograd e Kaliningrad, più a rischio nel perdere il loro status di hosting.
Mutko e la sua delegazione prenderanno una decisione definitiva se la città parteciperà all’eventio nel 2018, anche se ci sono preoccupazioni riguardanti lo stadio, dato che la possibilità di costruirne uno nuovo è del tutto tramontata. Tuttavia lo stadio esistente potrebbe essere rinnovato, a seconda delle scadenze, un’alternativa che Mutko sta prendendo in considerazione per non far escludere la città dal pacchetto mondiale.
Volgograd
Parlando invece di Volgograd Mutko ha detto che, in termini di infrastrutture, questa è la città ospitante più indietro delle altre, ma ha anche sottolineato che la Russia non dovrebbe ospitare la Coppa del Mondo 2018 senza Volgograd.
Pur riconoscendo che la preparazione è stata lenta la delegazione di Mutko ha programmato di essere a Volgograd l’1 Agosto per ispezionare i preparativi e mettere a punto un programma che possa aiutare la città a rispettare le scadenze. In questa fase non sembra esserci l’intenzione di rimuovere Volvograd dal pacchetto di hosting.
Yekaterinburg
Parlando di Yekaterinburg Mutko ha detto che la costruzione di uno stadio da 45.000 posti avrà inizio non oltre il 1° settembre e ha dichiarato che la città ospiterà certamente quattro partite della fase a gironi e potrebbe anche ospitare anche un ottavo ed un quarto di finale.
Intanto il presidente russo Vladimir Putin ha posto la prima pietra sulle fondamenta dello stadio di calcio di Samara, che sarà completata in tempo per il 2018. Putin ha detto che dopo Sochi questo non è un altro progetto grandioso e verrà costruito con gli stessi standard elevati. Lo stadio da 45.000 posti ospiterà l’ultimo ottavo e un quarto di finale di Russia 2018.
Alberto Lattuada