Nel mondo del football britannico, il cui campionato inzierà tra poco, la spartizione dei diritti tv ha visto Sky Sport fare nuovamente la parte del leone, in relazione all’acquisizione dei diritti per la trasmissione delle gare live della Premier. Con 2,2 miliardi di sterline l’emittente infatti si è assicurata la maggioranza dei diritti di diretta esclusiva nel Regno Unito, per il triennio 2013-16. Con BT Sport che ha, da parte sua, agganciato una parte del mercato della payTV, avendo pagato 738 milioni di sterline per la propria quota di diritti sulle gare, e altri 2,3 dalle emittenti straniere, il totale è stato il più alto della storia del campionato inglese, secondo quanto riporta il portale inglese Sporting intelligence.

In Inghilterra, il cash generato dai diritti tv e la relativa spartizione offrono spunti di riflessione interessanti. Innanzitutto c’è da sottolineare come solo pochi club siano capaci di garantire numeri da grande audience, contro chiunque essi stiano giocando, in casa e fuori e qualunque sia l’andamento del campionato. Esemplificativo è l’esempio del Manchester United (settimo la passata stagione) e del Liverpool che, in tal senso, rappresentano il polo d’attrazione più grande per gli appassionati di football inglese, anche rispetto, come detto, al ‘fattore’ rendimento: lo United, infatti, secondo i calcoli effettuati dal sito anglosassone, ha generato un ascolto medio di 1,4 milioni di persone a partita, mentre il Liverpool, è finito poco distante, con 1.31. Un dato indicativo della popolarità che le due squadre possiedono nel Regno Unito. Un discorso che ha margini anche economici, visto che ricade poi sulla spartizione stessa dei diritti tv, che si basa sulla commistione di diversi fattori: le performance sul campo, una quota fissa per tutti e, appunto, un’ulteriore quota legata al numero delle gare trasmesse in diretta.

In tal senso, dunque, è ancor più interessante rilevare come il Liverpool abbia ottenuto la quota ‘gare trasmesse’ (facilities fees) più alta in assoluto, ben 21,9 milioni di sterline, nonostante non abbia portato a casa nessun trofeo, ma grazie ‘solo’ al numero maggiore di partite andate in diretta su Sky Sport e BT Sport: ben 28 su 38. Qualcosa in più rispetto ai campioni del Manchester City che, con 25 partite trasmesse, ha ottenuto una quota di circa 2 milioni di sterline più bassa. Se è vero che il club dello sceicco Mansour ha guadagnato qualcosa in più grazie al ‘premio’ per il raggiungimento della prima posizione finale (24,5 contro i 23,7), i Reds di Brendan Rodgers è la squadra che più di tutte ha incrementato i ricavi rispetto alla passata stagione: ben 42 milioni di sterline in più assommando tutte le voci che generano la cifra.

Lo stesso United poi, nonostante il settimo posto finale, è stata tra le squadre più trasmesse in assoluto e, di conseguenza, una di quelle che ha ottenuto la quota ‘spettatori’ più alta, dietro solo a quella del Liverpool e uguale a quella dei cugini del City (19,7). Il riflesso generato sulla ripartizione sul ‘pot’ da 1,5 miliardi di sterline, da parte della richiesta degli spettatori inglesi, è dunque la parte più affascinante di un sistema che tende di più all’eguaglianza delle parti in gioco, rispetto a campionati spesso più celebrati, ma nei quali il denaro è appannaggio solo di pochi, pochissimi, club.

Fabio Colosimo

 

 

 

PrecedenteChelsea, Mourinho: “Rimarrò finchè lo vorrà Abramovich”
SuccessivoAdidas, le tensioni in Russia fanno scattare il profit warning
Nato a Roma nel 1984, dopo la facoltà di Scienze Politiche il salto nel giornalismo sportivo con una collaborazione triennale con Canale Inter.