Nella Coppa del Mondo il team USA guidato da Jurgen Klinsmann ha attirato le attenzioni degli spettatori per i risultati raggiunti, mentre ora la Major League Soccer sta interessando un crescente numero di appassionati.
Sono forse questi i primi segnali di un calcio che, nei prossimi anni, è destinato a diventare uno dei migliori?
I primi segnali si sono visti durante l’ultima Coppa del Mondo, la qualificazione agli ottavi di finale, superando il “group of death” (girone della morte), come rinominato dagli stessi statunitensi, ha dimostrato le reali potenzialità del team USA. La sconfitta ai tempi supplementari contro il Belgio testimonia quanto la squadra di Klinsmann e il calcio statunitense in generale siano riusciti a costruire in questi ultimi anni: un calcio quasi “europeo”, al quale lo spirito del proprio CT ha dato nuovi stimoli.
Era stato chiaro sin dal 2011, quando, firmato il contratto con la Federazione statunitense, aveva detto che la propria squadra non sarebbe mai rimasta ad osservare le compagini principali ma avrebbe dovuto avere un ruolo da protagonista nel calcio mondiale. Grazie a questi primi, importantissimi, input, l’allenatore tedesco è riuscito ad infondere fiducia nei propri calciatori portandoli a vincere la Gold Cup (la 5ª nella storia degli USA) nel luglio del 2013, giocata come paese ospitante.
Da quel momento il team USA ha calamitato su di sé l’attenzione di molti appassionati, americani e non, che hanno cominciato a guardare alla squadra di Klinsmann come una delle migliori nel panorama mondiale. La consacrazione è arrivata dai Ranking FIFA che la collocano al 1º posto tra le squadre CONCACAF (Confederation of North, Central American and Caribbean Association Football) e al 15º posto nel Ranking mondiale.
Nonostante alcuni problemi (il caso Donovan su tutti), la gestione Klinsmann ha aiutato molto il soccer statunitense nella sua crescita e i dati relativi agli indici di ascolto delle partite dell’ultimo Mondiale, confrontati con quelli delle NBA Finals e delle Stanley Cup Finals di hockey, ne sono una testimonianza:
L’attenzione sulla squadra USA è testimoniata anche dai dati sui biglietti comprati nel corso degli ultimi Mondiali che vedono gli Yankees secondi solo al Brasile, sono infatti circa 200 mila i tickets venduti negli Stati Uniti.
Un aiuto importantissimo alla diffusione del soccer americano è stato dato anche dal Presidente Barack Obama, che non ha esitato a parlare della rappresentativa del proprio Paese in incontri ufficiali quali meeting con la stampa e riunioni di governo tenute alla Casa Bianca (una delle quali anticipata proprio per permettere al Presidente, insieme agli altri membri del governo, di assistere a Belgio-USA).
Tutto questo testimonia l’attuale diffusione del soccer negli Stati Uniti, divenuto uno dei principali sport nazionali, come testimoniano i dati raccolti da ESPN per le generazioni più giovani:
La diffusione del soccer negli Stati Uniti non ha certo trovato impreparati i maggiori network sportivi come FOX che ha ottenuto, pagando 425 milioni di dollari, i diritti per la trasmissione televisiva dei Mondiali 2018 e 2022, succedendo a ESPN (trasmissione in inglese) e Univision (trasmissione in spagnolo) che si sono suddivise il pubblico nelle due precedenti edizioni.
A questi dati riguardanti gli ascolti se ne aggiungono altri, più facilmente percepibili, come l’appeal che la MLS ha guadagnato negli ultimi anni; molti giocatori che militavano nei maggiori campionati europei hanno infatti scelto di trasferirsi negli USA e non certo per finirvi la loro carriera ma per ottenere altri trofei e riconoscimenti personali.
Il nome più altisonante è sicuramente quello di Thierry Henry che nel 2010 ha scelto di giocare per i New York Red Bulls lasciando il Barcellona, pur non disdegnando un ritorno in Europa, nell’Arsenal, durante la stagione 2012-2013.
Nell’ultimo periodo hanno deciso di provare l’esperienza statunitense alcuni giocatori che hanno dato tanto al calcio mondiale: Frankie Lampard e David Villa giocheranno nei New York City FC, mentre Kakà si accaserà, a partire dalla prossima stagione, agli Orlando City Soccer.
La lista di importanti calciatori che militano nel campionato statunitense è ancora lunga, possono essere citati Clint Dempsey, Landon Donovan e Michael Bradley, tutti con un passato nei migliori campionati europei.
Il movimento calcistico americano è quindi in crescita e sta diventando una vetrina per giovani campioni come il terzino sinistro dei Seattle Sounders, DeAndre Yedlin, già opzionato dalla Roma. In sostanza si attende una risposta dagli atleti che militano nelle leghe USA e, soprattutto, dalle università, da sempre fucine di talenti per i principali sport americani.
Allo sviluppo economico e mediatico deve quindi affiancarsi uno sviluppo qualitativo e da questo binomio potrebbe nascere uno dei migliori movimenti calcistici a livello mondiale
Andrea Torazzi