Michael Bolingbroke, è diventato ufficialmente il nuovo chief operating officer (amministratore delegato) dell’Inter. La ratifica della decisione annunciata nei giorni scorsi è arrivata il 3 settembre con un documento firmato da Erick Thohir e asseverato del notaio Alessandra Radaelli di Milano.

Nel documento, di cui Calcioefinanza.it ha preso visione, si legge testualmente: “Il signor Thohir conferisce con firma libera al signor Bolingbroke, nato in Londra, Regno Unito, il 21 ottobre 1965, tutti i poteri di ordinaria amministrazione del club”

Il documento prosegue poi spiegando i vari poteri del manager, sottolineando tuttavia che questo elenco non rappresenta una lista esaustiva delle deleghe del manager, ma è solo una lista semplicativa.

Ovviamente è importante sottolineare come si tratti di poteri di ordinaria amministrazione, ovvero della gestione del club. Quelli straordinari di natura strategica rimangono in capo al magnate indonesiano.

“Sono davvero onorato dell’opportunità che mi è’ stata offerta”, aveva dichiarato Bolingbroke all’annuncio della sua nomina, “L’Inter è uno dei brand non solo più forti nel calcio, ma anche di grande tradizione, con un enorme potenziale. Non vedo l’ora di iniziare e lavorare a stretto contatto con il management nerazzurro”.

L’esperienza di Bolingbroke al Manchester United

Bolingbroke è arrivato all’Inter dopo l’esperienza al Manchester United, uno dei club più ricchi e conosciuti al mondo, cui Thohir ha più volte indicato di volersi ispirare per riportare l’Inter nel novero dei club che contano in Europa. Nella sua esperienza a Manchester, Bolingbroke è stato nell’ordine responsabile dei ricavi dello stadio Old Trafford, dell’hospitality, del management e dei servizi corporate inclusi quelli finanziari, delle risorse umane, dell’ufficio legale e dello sviluppo tecnologico del club.

Bolingbroke è stato inoltre membro del consiglio d’amministrazione di MUTV, la televisione del Manchester United, e del fondo pensionistico del club. Il nuovo top manager dell’Inter ha anche fatto parte del consiglio che ha gestito la partnership tra Manchester United e Nike. Infine è stato anche presidente della fondazione benefica del club.

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