La Lazio di Claudio Lotito è forse l’unico club di Serie A i cui amministratori (sia quelli che siedono in consiglio di gestione sia quelli che formano il consiglio di sorveglianza) non percepiscono emolumenti per la carica ricoperta. Lo stesso Lotito, in qualità di presidente del consiglio di gestione, non viene retribuito per tale ruolo. Tuttavia, come già sottolineato lo scorso anno da C&F (si veda il post Lazio/L’austerity di bilancio vale per il club ma non per Lotito) le società che fanno capo al numero uno del club biancoceleste intrattengono rapporti commerciali con la Lazio a fronte di un corrispettivo economico.
Servizi di vigilanza, catering, servizi amministrativi, finanziari e informatici, la manutenzione del centro sportivo di Formello, sono le società personali di Lotito ad occuparsene per conto della Lazio, che paga il costo di tali servizi “a normali condizioni di mercato”. Così ha chiesto la Consob per evitare che le operazioni con parti correlate (ovvero i soggetti che detengono partecipazioni rilevanti o cariche apicali) possano avvenire a condizioni svantaggiose per le società quotate e per il mercato. Da questo punto di vista la Lazio si è da tempo adeguata alle richieste dell’autorità di vigilanza, dotandosi il 30 novembre del 2010 di un regolamento che disciplina tali operazioni (il documento è disponibile sul sito della Lazio), che prevede che le operazioni di maggiore importo vengano approvate con il parere favorevole di un comitato di amministratori indipendenti istituito in seno al consiglio di sorveglianza.
Tra queste, tuttavia, non sembrano rientrare le transazioni effettuate dalla Lazio con le società facenti capo a Lotito. Le disposizioni contenute nel regolamento del 2010, recita il regolamento stesso, non si applicano infatti “alle operazioni Ordinarie realizzate dalla Società a condizioni equivalenti a quelle di mercato o standard (direttamente o per il tramite di Società Controllate o Collegate) con Parti Correlate della Società”. In altre parole, la dicitura “realizzate a condizioni di mercato” basta e avanza per non passare il vaglio del comitato degli indipendenti.
E così da un anno all’altro il costo dei servizi prestati dalle società di Lotito al club biancoceleste è balzato dai 3,95 milioni del 2012/13 agli 8,82 milioni del 2013/14. Una cifra che pesa per circa il 10% del totale dei costi operativi (compreso quello del personale) del 2013/14 (82,76 milioni a livello consolidato), mentre nella stagione 2012/13 i servizi acquistati dalle società del presidente ammontavano solo al 4,2% del totale dei costi del club (93,3 milioni).
[…] è legittimata a scegliere come partner società che ruotano attorno allo stesso Sole, e del resto non è affatto la prima volta che nei conti ci sono riferimenti ad altre aziende di Lotito. Lo stesso gruppo nel bilancio sottolinea che “tali transazioni sono state perfezionate nel […]