Migliorare l’appeal della Serie B con la volontà di portare sempre più tifosi allo stadio. Con questo spirito va avanti da due stagioni Obiettivo pubblico, che ieri ha mandato in scena il quarto appuntamento legato alle politiche di ticketing e strategie di fidelizzazione dei tifosi.
Il progetto è organizzato da Lega Serie B e da Studio Ghiretti&Associati.
Il convegno è stato aperto dal presidente della Lega Serie B Andrea Abodi e, per l’intera giornata, sono state presentate una serie di “case history”, da quella della piccola realtà belga del Zulte Waregem con il Business Developer Tyas Kastelijn fino al caso della Roma con il direttore marketing Giorgio Brambilla, su come coinvolgere il pubblico attraverso attività di marketing, ticketing e fidelizzazione.
“Il tema del pubblico rappresenta un cantiere sempre aperto”, ha detto Abodi riportando gli ottimi risultati di pubblico di questa prima parte di campionato della Serie B con un +28% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. “Il rapporto con il pubblico si alimenta ogni giorno con l’attenzione e l’ascolto verso la gente, di quello che hanno bisogno, introducendo quindi temi di responsabilità sociale e di reputazione che sensibilizzano e avvicinano le persone e senza la quale non c’è alcuna prospettiva. Quindi un inciso sulla figura dello Slo, il Supporter liaison officer, che le squadre stanno introducendo all’interno del loro organigramma. “Puntiamo sulla formazione anche per recuperare chi se ne è andato in questi anni. Ma dobbiamo soprattutto meritarci il loro ritorno – ha ammonito e concluso Abodi – non pretenderlo in virtù del fatto che il nostro è un grande fenomeno sociale”.
Un’importante parentesi è stata dedicata al tema della sicurezza negli stadi, grazie all’intervento del vice presidente dell’Osservatorio per le Manifestazioni Sportive Roberto Massucci, che ha portato avanti politiche, anche invasive, per far tornare una certa normalità a un mondo che l’aveva persa. Attualmente la situazione è considerata d’emergenza e la volontà è quella di costruire un nuova relazione tra calcio e appassionati; qui il ruolo fondamentale ce l’hanno gli stadi che, secondo Massucci, dovrebbero tutti essere come lo Juventus Stadium. “Anche se sappiamo che ciò non è possibile”, ha concluso il vice presidente dell’Osservatorio per le Manifestazioni Sportive .
Alberto Lattuada