Sei dirigenti della Serie B francese sfileranno oggi davanti al giudice d’istruzione, dopo 48 ore di stato di fermo e diversi interrogatori, per sapere se a loro carico sarà aperta un’inchiesta, per presunte gare truccate in Ligue 2 alla fine della scorsa stagione. Tra questi c’è il primo azionista del Nimes, squadra al centro dello scandalo, Serge Kasparian, che secondo quanto rivela il quotidiano Le Parisien, avrebbe confessato di essere coinvolto nel tentativo di concordare i risultati di almeno tre match dello scorso campionato di Ligue 2, in modo che il suo club non fosse retrocesso.
Il dirigente avrebbe in particolare ammesso di essere stato regolarmente tenuto informato dei tentativi di contattare e convincere alcuni dirigenti e membri dello staff tecnico delle squadre di Caen, Dijon e Bastia, operati per conto del Nimes da alcuni intermediari. I sospetti si concentrano in particolare sulla partita tra Nimes e Caen del 13 maggio scorso, finita 1 a 1, risultato utile ad entrambe le squadre, dato che garantiva la promozione del Caen e la salvezza per il Nimes.
Non ci sarà invece per il momento alcuna continuazione giudiziaria per l’indagine sulle sospette malversazioni finanziarie intorno al trasferimento di Andrè-Pierre Gignac all’Olympique Marsiglia. Tutte le 15 persone fermate nei giorni scorsi, tra cui il presidente del club marsigliese, Vincent Labrune, e i suoi due predecessori, Pape Diouf e Jean-Claude Dassier, sono state rilasciate, e nessuna accusa è stata formulata a loro carico.
Intanto, il sindacato dei club professionali di calcio francesi (Ucpf) ha promesso fermezza per chiunque sia riconosciuto colpevole, ma anche bacchettato inquirenti e forze dell’ordine per la gestione della vicenda, in particolare per quanto riguarda i fermi dei dirigenti marsigliesi. “Si sono massacrati degli uomini e uno sport che amiamo, e che è importante per i giovani – ha commentato il presidente Ucpf, Jean-Pierre Louvel – e questo per noi è insopportabile”.
Fabio Colosimo