Senza la Puma Antonio Conte non sarebbe al timone della nazionale italiana. A dirlo è lo stesso presidente della Figc Carlo Tavecchio confidandosi in un’intervista apparsa sul Messaggero. “Sfido qualunque azienda, privata o pubblica, a un mese dal bilancio di previsione, a sostenere un taglio di 25 milioni di euro“, ha detto Tavecchio.
Il confronto con il nuovo advisor è stato proficuo e il brand della nazionale è in crescita, come del resto lo sono l’utilizzo dei marchi e dei risultati per le scommesse. “Il professore Uckmar ha detto che ci sono dei margini per un parere pro veritate ” ha detto Tavecchio. “Il modello potrebbe essere quello francese“.
Le riforme riguarderanno anche i giovani. “La prima scadenza riguarda il settore giovanile e scolastico. Dobbiamo individuare una persona che abbia competenze e che se ne occupi a tempo pieno“, prosegue Tavecchio. “Poi è fondamentale che il settore tecnico di Coverciano dia gli indirizzi strategici sul calcio italiano”. Il presidente federale crede molto nei centri di formazione, soprattutto nel Centro Tecnico, fondamentale nell’individuare chi sul territorio organizzi l’attività. “Inutile avere i centri senza un coordinatore tecnico“, ha precisato Carlo Tavecchio.
Parlando della violenza negli stati il presidente Figc lo considera un fatto culturale che potrebbe essere risolto tornando ad insegnare nelle scuole educazione civica. Per quanto riguarda gli stadi Tavecchio crede che sarebbe meglio sistemare quelli esistenti piuttosto che costruirne di nuovi. “Non credo in stadi autosufficienti, si tratta di operazioni di speculazione immobiliare. In Italia ha fatto il suo tempo”, ha concluso Tavecchio.
Alberto Lattuada