L’uomo che gestiva i Mondiali del 2010 in Sud Africa, Danny Jordaan, ha detto che la Russia, che ospiterà i Mondiali del 2018, dovrà reprimere più duramente il razzismo per mostrare al mondo che sta prendendo sul serio la questione.

I russi sono sempre più sotto pressione per quanto riguarda la discriminazione a seguito di un’ondata di incidenti sia a livello nazionale sia continentale, soprattutto a livello di club. Le autorità russe hanno risposto che non vi è alcun problema importante nonostante la furente polemica scaturita dopo le parole dell’allenatore dell’FC Rostov Igor Gamula che aveva dichiarato si non voler far firmare un giocatore camerunese perché il club aveva già “abbastanza giocatori dalla pelle scura”. Gamula, che poi si è scusato per le sue dichiarazioni, è stato comunque squalificato per cinque partite. In Champions League, invece, il CSKA Mosca è stato pesantemente sanzionato dalla Uefa sempre per motivi razziali.

Danny Jordaan, il volto pubblico della Coppa del Mondo 2010, vuole che la Russia inizi ad attuare dei divieti a vita per tutti i giocatori o le persone riconosciute colpevoli di razzismo nel mondo del calcio. “Data la nostra storia come Sud Africa come paese che ha lottato contro l’apartheid e il razzismo, questo è un problema che la Russia deve prendere in seria attenzione”, ha detto Jordaan alla CNN. In casa contrario si potrebbe addirittura arrivare al boicottaggio da parte dei giocatori di colore della kermesse mondiale del 2018.

Intanto i grattacapi per la Federcalcio russa non finiscono qui. Infatti il servizio federale per il lavoro ha intimato all’Unione calcistica russa, dopo un’ispezione, di pagare entro un mese stipendi arretrati per oltre 181,5 miliardi di rubli (circa 3,2 milioni di euro) ad alcune persone non meglio precisate che però, secondo il quotidiano sportivo Sport Express, sono da identificare nell’allenatore della nazionale, Fabio Capello, e nel suo braccio destro, Oreste Cinquini. Il capo dell’Unione calcio, Nikolai Tolstikh, rischia di essere sospeso per 3 anni e di pagare una multa di 50 mila rubli (880 euro).

Alberto Lattuada 

PrecedenteCapello, per la stampa la Federazione intimata di pagargli lo stipendio
SuccessivoSony, con Arsenal e Giroud per la campagna “Microtising”
Alberto Lattuada è nato a Milano e da sempre è appassionato di calcio e finanza. Ha scritto per diversi siti specializzati nel mondo del calcio e del forex. Dal novembre 2013 dedica anima e corpo allo sviluppo e alla crescita del portale CalcioeFinanza.it