Si riapre la prospettiva di una possibile cessione del Brescia Calcio dopo che l’anno scorso, per un soffio, il club biancoazzurro non passò nelle mani dell’imprenditore Giampietro Manenti.
Riequilibrio dei conti, prospettiva della serie A e realizzazione del nuovo stadio sono questi i tre punti chiave del progetto Sagramola, ex dirigente della Sampdoria, che attraverso la fiduciaria Profida ha inviato tre dossier a Ubi, il 19, il 21 e il 26 novembre con l’obiettivo di acquisire il Brescia senza entrare in rotta di collisione con il vulcanico presidente Corioni e senza rompere la continuità sportiva del club. La ricapitalizzazione da affrontare si aggira attorno ai 10 milioni di euro, ma ne potrebbero bastare anche meno, e intanto Sagramola metterà sul piatto almeno 2 milioni. Anche se l’ex dirigente ha detto che la capitalizzazione richiede risorse (tra i 5 e i 7 milioni) messi da altri soggetti, possibilmente bresciani.
L’arma in più dell’ex blucerchiato potrebbe essere Infront con un investimento di 9 milioni per le prossime 5 stagioni sportive per lo sfruttamento pubblicitario e il marketing. Cifra che è più del doppio rispetto ai ricavi attuali e ai valori di mercato. “Se il progetto andrà in porto, si potrà anche pensare in grande. Una società snella, una piazza storica che merita la seria A”, ha detto Sagramola. Con un valore aggiunto che, dopo tanti progetti naufragati, potrebbe voler dire un nuovo stadio e qui diviene fondamentale la presenza nell’affare di Infront, ma anche del Comune di Brescia che cederà in comodato gratuito l’attuale stadio Rigamonti. “Servono impianti comodi, dotati di servizi. Abbiamo bisogno di vincere la “sfida con il divano” e riportare la gente allo stadio. Stadi pieni vuol dire maggiori incassi ma anche maggior valore sui diritti tv, maggior appeal commerciale, oltre che maggior patrimonio per il club». Sassuolo, Juventus, Udinese hanno già imboccato questa strada. Speriamo lo possa fare anche il Brescia”, conclude Sagramola.
Alberto Lattuada