Una società di investimento brasiliana esige almeno 16 milioni di euro dal Barcellona in relazione al passaggio di proprietà di Neymar tra la sua ex squadra, il Santos, e il club catalano.

Dopo alcune rivelazioni secondo le quali il prezzo dell’affare era di molto superiore rispetto al costo annunciato di 17,1 milioni di euro il presidente dei balugrana Rosell si dimise dal suo incarico. L’esborso finale fu maggiore ai 57 milioni di euro, compresi i pagamenti per 40 milioni di euro a una società controllata dai genitori di Neymar. Il Santos non aveva proprio tutti i diritti sulla stella brasiliana e la vendita di una parte di essi ad un gruppo di investimento, in questo caso la DIS Esporte, è un tipo di operazione comune in Brasile e in America Latina.

Dopo la cessione di Neymar, la DIS, controllata dal proprietario della catena di supermercati Delcir Sonda, ha ottenuto 6.8 milioni di euro per una quota del 40 per cento che aveva acquistato per soli 5,5 milioni di reais (2,14 milioni di dollari) nel 2009. Ma ora la DIS pretende di più. “Stiamo cercando come minimo 16-18 di euro”, ha dichiarato ieri Moreno, il proprietario della DIS dagli Usa dove sta accompagnando la nazionale di calcio del Brasile Under 17. “Abbiamo ricevuto alcuni documenti, ma non tutti quelli che chiediamo”.

La DIS ha chiesto aiuto ai tribunali spagnoli che per ora hanno rigettato la domanda di ulteriori rivelazioni in relazione all’affare Neymar e per questo Moreno ha presentato un’altra denuncia che potrebbe costringere il Barcellona a presentare nuovi documenti sul caso. Anche il Santos sta cercando di scoprire il contenuto dei contratti tra il Barcellona e una società costituita da genitori di Neymar, che finora insieme ai catalani ha citato clausole di riservatezza e non ha rilasciato dettagli.

Il caso si sta evolvendo proprio mentre la Fifa ha posto il divieto su aziende come la DIS che investono negli atleti, un ostacolo che non spaventa però Moreno e che, anzi, sta spingendo la società a prendere misure per assicurare che possa continuare a fare soldi nel mercato dei trasferimenti calcistici, dove a livello globale vengono spesi più di 3,5 miliardi di dollari per l’acquisto di giocatori ogni anno.  “Potremmo prendere in considerazione altri modi di investimento come l’acquisto di un intero team o essere un partner finanziario di un club con una carica sul reddito generato dalla vendita di giocatori”, ha concluso Moreno.

Alberto Lattuada

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Alberto Lattuada è nato a Milano e da sempre è appassionato di calcio e finanza. Ha scritto per diversi siti specializzati nel mondo del calcio e del forex. Dal novembre 2013 dedica anima e corpo allo sviluppo e alla crescita del portale CalcioeFinanza.it