Calcio, medicina e tecnologia. Un triangolo che si sta saldando, per permettere la prevenzione dagli infortuni in campo. “Siamo in grado di scovare le alterazioni nella dinamicità dello sportivo che possono essere predittive del rischio infortunio, in modo tale da intervenire e limitarne il numero“.
A spiegarlo all’Adnkronos Salute è Michele Martella, vice presidente della Lamica (Libera associazione medici italiani del calcio) e responsabile sanitario della Ternana Calcio, tra i relatori del XVII Congresso nazionale ‘Le patologie nel calciatore oggi’, promosso dalla Lamica. Un evento che ha riunito a Roma i medici delle principali squadre di calcio di Serie A, B e Lega Pro per affrontare il tema legato proprio agli infortuni.
“C’è stato un salto tecnologico – aggiunge Martella – che ha portato nuove tecnologie a disposizione dei medici del calcio anche sui tablet e gli smartphone. Ad esempio, è possibile fare delle riprese video sui calciatori e registrare attraverso specifici software tutte le informazioni sul movimento del corpo nella fase riabilitativa post infortunio. Da qui si parte per analizzare le eventuali alterazioni nella dinamicità che hanno causato il danno“.
Fabio Colosimo