Il velo sulla nuova proprietà del Parma Football Club si alzerà venerdì prossimo alle 18, quando nella sala stampa dello stadio Tardini si terrà una conferenza stampa del nuovo presidente del club Pietro Doca. Nello stringato comunicato con cui il club emiliano ha annunciato l’uscita di scena di Tommaso Ghirardi e la nomina del nuovo presidente non vengono forniti altri dettagli sull’identità dei nuovi proprietari, che avrebbero finalizzato l’acquisto della società ducale nel corso del pomeriggio nello studio del notaio bresciano Giovanni Posio.

Il club si è limitato a comunicare che l’arrivo alla presidenza di Doca è per ora l’unico cambiamento nell’organigramma societario, visto che Fabio Giordano è stato confermato vicepresidente così come Pietro Leonardi nel ruolo di direttore generale.

 “Sono felicissimo di poter finalmente annunciare ai tifosi del Parma che, dopo un intenso lavoro, l’operazione di acquisizione è stata portata a termine con successo” ha fatto sapere il neopresidente attraverso il comunicato del club. “Io e i miei collaboratori”, ha aggiunto, “vogliamo operare affinché questa gloriosa società possa avere un futuro solido. Ringrazio Tommaso Ghirardi per l’impegno e la dedizione che in questi anni ha profuso per il bene del Parma”, ha concluso Doca.

Ma chi è Pietro Doca? E soprattutto, chi rappresenta? Secondo le informazioni a disposizione di Calcio&Finanza, il nuovo presidente del Parma ha legami diretti con l’imprenditore albanese Rezart Taçi. Doca, nato a Tirana nel marzo del 1971, ma cittadino italiano, è stato infatti amministratore unico della Taci Oil Italia, società con sede a Miradolo Terme (Pv) ma ora non più attiva, tanto che Doca ne sta gestendo la liquidazione.

pietro doca

C’è dunque l’imprenditore albanese dietro la nuova proprietà del Parma? Lo si potrà capire solo venerdì in occasione della conferenza stampa in cui saranno illustrati i dettagli dell’operazione. E’ noto, tuttavia, che Taci era stato per settimane in trattative con Ghirardi per rilevare il club, ma si era poi defilato. Anche se, ancora pochi giorni fa la Gazzetta di Parma aveva avanzato l’ipotesi che dietro la cordata russo-cipriota di cui si era vociferato poteva esserci proprio lo stesso Taci (leggi l’articolo della Gazzetta di Parma). In quell’occasione, però, fonti vicine alla società ducale avevano negato questa possibilità. Che ora però torna alla ribalta visti i legami del nuovo presidente in Taci Oil Italia.

Alberto Lattuada

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