under armour Barcellona

Per il Barcellona è arrivato il blocco dei trasferimenti deciso dal Tas di Losanna, che chiude, per il momento, una questione piuttosto delicata. Dopo il caso-Neymar dunque, un’altra bomba in casa blaugrana che mina dalle fondamenta i valori in cui crede da sempre un club i cui recenti successi sono legati proprio ad una “cantera” tra le più prolifiche al mondo.

Blocco dei trasferimenti: una sanzione “sproporzionata”

Per la società di Bartomèu infatti, per i suoi propositi di rifondazione e di sfida al nuovo potere del Real Madrid, l’ago della bilancia era rappresentato dal TAS di Losanna, il Comitato che avrebbe dovuto decidere sul ricorso presentato dal club catalano in merito alla vicenda della violazione del regolamento sul trasferimento di giocatori minorenni. Tuttavia, da poco è giunta la sentenza che conferma lo stop al mercato dei trasferimenti del Barcellona per due sessioni, quella invernale e quella che comincerà il prossimo luglio 2015.

Il Comitato, composto dal tedesco Ulrich Haas, designato dalla FIFA, dall’israeliano W. Efraim, scelto dal club, e dallo svizzero Petros Mavroidis, nominato dal TAS, han dunque comminato la pena più dura per la società spagnola che, questa estate, ha potuto operare sul mercato solo grazie alla sospensione provvisoria della misura da parte del TAS stesso. E non sono valse a nulla le giustificazioni con le quali il Barcellona ha cercato di spiegare la natura delle irregolarità, secondo il club, essenzialmente di carattere amministrativo: il club, da oggi, potrà solo rinnovare i contratti dei giocatori in scadenza, ma non potrà operare per rafforzare la rosa a disposizione di Luis Enrique.

Proprio Mavroidis ha dichiarato:”il Barcellona ha violato le norme sulla tutela dei minori nelle accademie. Di conseguenza, la decisione della Fifa è confermata in pieno e la sanzione resta in vigore“. Oltre al blocco del mercato, il club catalano dovrà poi pagare una multa di 450mila franchi svizzeri, circa 375mila euro.

Il Barcellona, da parte sua, ha parlato di “sanzione sproporzionata“, anche perché la questione, avrebbe, come già detto, carattere amministrativo e sarebbe sorta “dal conflitto normativo esistente tra i regolamenti della Fifa e la legislazione spagnola“. Poi l’annuncio di un ulteriore ricorso: “Quando le motivazioni della decisione del Tas verranno rese noto, il club le esaminerà e analizzerà le differenti opzioni legali. Tra queste, la possibilità di rivolgersi al Tribunale federale svizzero per ricorrere contro il lodo del Tas”.

La vicenda e la violazione delle regole sul trasferimento di giocatori minorenni

Nell’aprile di quest’anno la FIFA ha deciso di sanzionare sia la Federazione spagnola, sia il Barcellona per presunte irregolarità sul trasferimento di minori. Sarebbe stata prodotta cioè la violazione dell’articolo 19 dello Statuto sul trasferimento dei calciatori, che prescrive rigidamente la maggiore età affinché un’operazione possa essere conclusa. Con tre eccezioni, al di fuori delle quali la norma si considera violata: 1) il trasferimento è ammesso se i genitori del ragazzo si trasferiscono nel Paese della società per motivi che non riguardano il calcio; 2) se avviene all’interno della zona dell’Unione Europea (il limite d’età si abbassa a 16 anni); 3) se il ragazzo vive a 50 chilometri di distanza dal confine con l’altro Paese.

Dieci sarebbero i casi, tutti tra il 2009 e il 2013, nei quali Federazione e società non avrebbero rispettato le regole. Una violazione che non poteva non esser punita severamente anche per una sorta di questione etica, alla luce dell’importanza, sociale e non, della tutela dei minori, anche nel calcio, nel quale non di rado si segnalano operazioni piuttosto opache, specie da paesi quali Sud America e Africa.

Fabio Colosimo

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Nato a Roma nel 1984, dopo la facoltà di Scienze Politiche il salto nel giornalismo sportivo con una collaborazione triennale con Canale Inter.