Coppa d’Africa-Anche se mediaticamente e tecnicamente distante da manifestazioni sportive simili come il campionato Europeo e la Coppa America per nazioni, la competizione continentale che coinvolge le nazionali africane, la Coppa d’Africa, attira sempre di più sponsor e investimenti interessati ad un torneo sempre più competitivo e ricco di talenti. L’analisi più immediata e diretta è quella relativa alla sponsorizzazione tecnica delle diverse compagini che vi stanno prendendo parte: uno scenario dominato dalla multinazionale tedesca Puma.
Coppa d’Africa: 5 squadre vestono Puma
Le 16 squadre partecipanti in Coppa d’Africa di quest’anno compongono un quadro molto variegato per quanto riguarda il mondo delle sponsorizzazioni tecniche: in particolare, anche per la presenza di alcuni marchi “sconosciuti” a livello mediatico e nettamente distanti dalla forza economica delle grandi multinazionali del settore, e che, per rendere meglio l’idea, non potrebbero mai “prendere parte” ai grandi tornei europeo e sudamericano. Paradossalmente un punto a favore in termini di analisi, poichè la presenza di 8 diverse marche, alcune delle quali piccole realtà dell’industria dell’abbigliamento sportivo, coloriscono la competizione del marketing sportivo e trovano nella Coppa d’Africa la vetrina più significativa per veicolare nome e immagine dei rispettivi brand.
Tuttavia, a dominare la scena è un marchio noto nel settore-calcio, i tedeschi di Puma, che hanno fatto dell’Africa uno dei suoi territori commerciali per eccellenza con la sponsorizzazione tecnica di importanti club e squadre nazionali. Un’azienda che, prima di tutti, ha compreso le potenzialità di un mercato in crescita, e che, dunque, ha anticipato tutti assicurandosi un cospicuo vantaggio sulla concorrenza. Anche se, tuttavia, qualcosa è cambiato. Perché, se è vero che Puma ancora oggi è il marchio dominante con la sponsorizzazione di 5 delle 16 squadre nazionali che parteciperanno alla fase finale, dall’altra, negli ultimi mesi, la multinazionale tedesca ha perso alcune, importanti, “roccaforti”. Come il Burkina Faso, ad esempio, e ancora di più il Sud Africa e l’Algeria, che ha lasciato Puma per legarsi alla “sorella”(e rivale) Adidas. In questa edizione, il 30% delle squadre veste con il tradizionale e caratteristico logo della casa teutonica, ma il dato avrebbe potuto assestarsi ad un ben più significativo 50% se non vi fossero state le “defezioni” di ben tre squadre che gravitavano attorno alla sua orbita. Gabon, Ghana, Senegal, Costa d’Avorio e Camerun sono attualmente le formazioni-Puma che prenderanno parte a questa edizione della Coppa d’Africa 2015.
Adidas e Nike nella Coppa d’Africa
Dopo Puma, Adidas, con Guinea Equatoriale (finora fornite dal marchio danese Hummel), Congo e Algeria. Nike invece, si presenta con Zambia e Sud Africa, dopo la rottura con Puma in seguito ad alcuni scandali di corruzione che hanno coinvolto la Federazione. Tuttavia, Nike, in quest’ambito, gioca sicuramente ad un livello inferiore e molto distante dal dominio delle due tedesche, vicino invece ad aziende non troppo reclamizzate nel calcio, come Airness, che veste Mali e Guinea. Un gradino ancora sotto, nomi come Lacatoni (marca portoghese) con Capo Verde, Burrda con la Tunisia, O’Neills, un piccolo marchio irlandese che veste la Repubblica democratica del Congo e infine Kappa, con il Burkina Faso.
Fabio Colosimo