Unione Europea – Il difensore civico dell’Unione Europea sta valutando se le normative sulla concorrenza siano state ostacolate da quando la Uefa ha deciso di adottare le sue nuove norme relative al Fair Play Finanziario.
L’ufficio del difensore civico dell’Unione Europea ha aperto un caso il 15 gennaio dopo essere stata accusata di aver “agito in modo non corretto” quando ha respinto il reclamo esposto da Daniel Striani, un agente di giocatori di Bruxelles, che considerava le norme imposte dalla UEFA come una limitazione agli ingaggi dei club europei. Striani e il suo avvocato, Jean-Louis Dupont, sostengono che le norme violino il diritto della concorrenza comunitaria e il diritto alla libera circolazione dei lavoratori, dei servizi e dei capitali. Dupont rovesciò già con successo le regole sui trasferimenti nel 1995 quando fu protagonista del famoso “caso Bosman”.
La UEFA, l’organo di governo del calcio europeo, e il suo presidente, Michel Platini, hanno introdotto le regole dopo che in Europa si raggiunsero 1,7 miliardi di euro di perdite nel 2011. Manchester City e Paris Saint-Germain ricevettero una multa record di 60 milioni di euro nel mese di maggio per la violazione di regole di bilancio. Secondo la regola del pareggio, i club con una perdita di oltre 5 milioni di euro sono a rischio esclusione nella successiva stagione di Champions League e Europa League. I club possono avere una perdita di ben 45 milioni di euro qualora gli azionisti possano coprire la perdita. Il regolamento UEFA non si applica ancora ai campionati nazionali.
Il mediatore UE esaminerà ancora le accuse di cattiva gestione da parte delle istituzioni europee che vanno dall’abuso di potere alla negligenza.
Alberto Lattuada