Ancora è presto per dirlo, ma negli ambienti finanziari si sta facendo sempre più insistente il rumor secondo cui nel passaggio del controllo del Parma Calcio a una nuova proprietà, il cui identikit non è ancora stato svelato, ci potrebbe essere Giampietro Manenti, il 45enne manager bergamasco, originario di Cividate al Piano, amministratore delegato di Mapi Group. Questo il nome dell’azienda di diritto sloveno, con sede a Nova Gorica, che due anni fa aveva presentato un’offerta formale per rilevare l’83% delle Cartiere Pigna in portafoglio alla Gioja srl del presidente Giorgio Jannone, e che lo scorso anno aveva tentato senza successo di rilevare il Brescia da Gino Corioni.

Giampietro Manenti, nato a Bollate, in provincia di Milano, ha lavorato per Eni, Montedison, gruppo Ligresti e Isagro. Ora è ad di Mapi Group, una società con sede a Nova Gorica sostenuta (almeno questo si dice) da capitali provenienti dall’est, russi ed ucraini, e che orbita intorno al colosso Gazprom. Manenti cercò di entrare nel mondo del calcio già nel marzo 2013 quando tentò di rilevare la Pro Vercelli, all’epoca dei fatti in serie B, e a tal proposito incontrò anche il presidente Massimo Secondo e l’ad Fabrizio Rizzi.

Secondo quanto era emerso nel corso del negoziato, poi concluso con un nulla di fatto, tra Jannone e Manenti per il controllo della Pigna, Mapi sarebbe una società composta da cinque soci (oltre a Manenti, figurano due russi e due ucraini) che opera nel campo dell’energia e della logistica nell’Europa dell’Est e che graviterebbe nell’orbita di Gazprom, il colosso russo del gas.

Alberto Lattuada

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