L’ex star del calcio inglese, David Beckham, ha lanciato oggi in partnership con l’Unicef un nuovo progetto umanitario per aiutare i bambini dei Paesi colpiti da crisi di vario tipo: il progetto è stato chiamato “7” come il numero di maglia indossato da Beckham quando giocava nel Manchester United.

“Salvare milioni di bambini nel mondo”

L’iniziativa testimonia la sensibilità di Beckham verso un tema talvolta trascurato anche dai calciatori, come quello della beneficenza. “La mia celebrità e il mio successo hanno aperto le porte alla realizzazione di progetti come questo sulla protezione dei bambini“, ha detto Beckham, 39 anni, durante una conferenza stampa congiunta con l’Unicef a Londra. L’iniziativa “7: The David Beckham Unicef Found” mira a raccogliere fondi “per proteggere milioni di bambini” nel mondo. Un progetto in “grande” dunque, con il quale l’ex capitano della nazionale inglese vuole mostrare un volto nuovo della sua vita. “La gente mi conosce come calciatore, ma la mia vita non si può riassumere solo con questo“, ha spiegato l’ex stella di Manchester United e Real Madrid.”David ha permesso di concentrare l’attenzione sulle minacce gravissime che pesano sui bambini, come la malnutrizione, Ebola, l’Aids“, ha confermato da parte sua una responsabile dell’Unicef, Paloma Escudero.

L’immagine di Beckham per incoraggiare i leader mondiali a proteggere i bambini

Quest’anno è il 10 ° anno di Beckham come Goodwill Ambassador dell’UNICEF: 7′ sublima dunque l’impegno personale dell’ex capitano della nazionale inglese anche nel prossimo decennio in aiuto dei bambini del mondo. Attraverso 7′, David userà la sua potente voce globale, influenza e connessioni per raccogliere fondi vitali e incoraggiare i leader mondiali per creare un duraturo e positivo cambiamento  per i bambini. Beckham infatti ha sottolineasto: Sono stato un ambasciatore di buona volontà da 10 anni e mi sento onorato di essere parte del sorprendente lavoro dell’UNICEF per i bambini“.

Oggi, la necessità di aiutare i bambini non è mai stata più grande e da quando mi sono ritirato ho più tempo e voglio fare molto di più. È per questo che la creazione di questo nuovo fondo con l’UNICEF. 7 rappresenta il mio impegno in corso per aiutare i bambini che ne hanno più bisogno in tutto il mondo. Questo sta intensificando il mio sostegno perché posso, perché voglio, perché il risultato contribuirà a cambiare la vita di milioni di bambini. Tutto quello che ho fatto, la mia carriera calcistica, la mia famiglia, ha portato a questo punto; questo è il momento per me di fare quello che posso per aiutare i bambini in ogni angolo del mondo. Questa è una cosa che voglio di cui i miei figli siano orgogliosi. Nei prossimi anni, io vado a lavorare con l’UNICEF per raccogliere fondi e parlare per i bambini di tutto il mondo. Ho in programma numerose iniziative di raccolta fondi e spero anche di viaggiare molto di più, per incontrare i bambini, il personale UNICEF e i leader mondiali per contribuire ad aumentare la consapevolezza e aumentare il ritmo del cambiamento. Ci sono alcuni progetti molto interessanti a venire e io sono orgoglioso di essere parte di questo .

L’UNICEF ha individuato quei luoghi-chiave in sette regioni del mondo in cui è richiesto un finanziamento urgente per contribuire a salvare (e cambiare) la vita dei bambini nei prossimi tre anni. Alcuni sono programmi in città e villaggi, alcuni sono programmi a livello nazionale di un intero paese e alcuni di un intero territorio. Tutti luoghi in cui i bambini vivono in pericolo in questo momento (violenza, abuso o malattia), luoghi in cui, ad oggi, la mancanza di fondi ha significato per i bambini una certa vulnerabilità

Fabio Colosimo

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Nato a Roma nel 1984, dopo la facoltà di Scienze Politiche il salto nel giornalismo sportivo con una collaborazione triennale con Canale Inter.