“Farò di tutto affinché le istituzioni sportive nazionali introducano uno “scudetto dei bilanci”, formalmente riconosciuto, al fine di sensibilizzare i club di tutte le leghe nazionali ad investire in modo intelligente, valorizzando soprattutto i nostri giovani. Possiamo e dobbiamo dare anche noi il buon esempio al Paese”. È la proposta di Claudio Lotito, presidente della Lazio e consigliere della Figc, per provare a ridare stabilità e crescita ad uno dei campionati più indebitati d’Europa: quello italiano.
Al momento è soltanto un’idea, e sarebbe da capire sotto quale forma dovrebbe presentarsi questo “Scudetto dei bilanci”. Ma di sicuro il caso del Parma è l’ultima testimonianza di un calcio che fatica a tenere a posto i conti: due anni fa, spiega Lotito, “i debiti dei nostri club erano pari a 2.947 milioni di euro (in crescita dell’1.9% rispetto alla stagione 2011-2012). La ristrutturazione sarebbe dovuta partire già nel 2009, quando il Comitato Esecutivo Uefa ha introdotto il progetto del fair play finanziario”.
Ma finora, in Italia, Lotito sostiene siano stati compiuti “solo dei piccoli passi. In un settore sempre più alla ricerca di liquidità, tra l’altro, si stanno affacciando investitori esteri pronti a prestare ai club le risorse necessarie in cambio di garanzie sui flussi di ricavi certi, il che – secondo il patron della Lazio – sul lungo periodo significa svendere le nostre potenzialità”. Per questo l’intenzione del consigliere federale più vicino a Tavecchio è quella di dare un riconoscimento alla società con la miglior gestione economico-finanziaria, con un meccanismo opposto a quello del financial fair play: se la Uefa punisce chi non lo segue, l’Italia dovrebbe premiare. Come e se ci riuscirà, è tutto da scoprire.