Era nell’aria da giorni, ora è ufficiale: Bridgepoint ha venduto Infront alla cinese Dalian Wanda Group. Le cifre dell’operazione sono importanti: Wang Jianlin, magnate tra gli uomini più ricchi della Cina, avrebbe investito circa 1 miliardo di euro per l’acquisizione della società specializzata in marketing sportivo. E chi si sfrega le mani è di certo Bridgepoint, che nel giro di tre anni ha realizzato una notevole plusvalenza: all’epoca, Infront venne rilevata per 580 milioni di euro.
Dai cinema al pallone
Da quando il mercato immobiliare cinese ha cominciato a flettersi (Jinalin è scivolato al 4° posto della classifica cinese di Forbes), il Wanda Group ha cominciato a diversificare i propri investimenti. Prima nel cinema, acquistando Amc Entertainment Group per 2,6 miliardi di dollari e divenendo così il più grande proprietario di sale cinematografiche al mondo. Poi, è arrivato il turno del calcio. Lo scorso gennaio, Jianlin ha acquisito il 20% delle quote dell’Atletico Madrid, per una cifra pari a 45 milioni di euro. Si dice che dietro l’operazione madrilena, ci siano interessi immobiliari: Jianlin vorrebbe mettere le mani su nuovi quartieri della capitale attraverso il gruppo Wanda, sulla scia delle speculazioni operate da Florentino Perez con la Ciudad Deportiva. Di certo c’è che l’Atletico ne guadagnerà a livello di immagine, tra nuove strategie di marketing in Asia e l’apertura di nuove accademie di calcio in Cina.
Controllare lo sport mondiale (e salvare Blatter)
Per Jianlin, in sostanza, comprare Infront significa mettere nel mani sul pallone a livello globale. Già, perché la società ha come ceo un certo Philippe Blatter, nipote di Sepp, gran capo della Fifa ancora una volta in corsa per la presidenza (e grande favorito). Una parentela che ha permesso a Infront di essere la società che si occupa di vendere i diritti tv delle competizioni internazionali targate Fifa. Grazie a questa posizione, Infront ha realizzato nel 2013 un giro d’affari da 600 milioni di euro, oltre che diventare punto di riferimento televisivo in Asia. Sì, perché la Fifa ha ceduto nel 2011 la gestione dei diritti tv tra il 2015 e il 2022 nel continente asiatico proprio a Infront. Oltre a quelli delle prossime due Coppe del mondo in Russia e Qatar.
Ed è qui che si inserisce l’arrivo di Jianlin. Che da una parte prende il controllo televisivo asiatico, dall’altra serve a fare da stabilizzatore alla candidatura di Blatter. Le polemiche relative all’assegnazione degli ultimi due mondiali di calcio ne hanno minato la stabilità come presidente, oltre che spaventare i broadcaster che avevano già acquistato i diritti tv di Russia e Qatar. L’arrivo di Jianlin (e dei suoi soldi, soprattutto) è una sorta di “calmante” per tutto il mercato. Calmante che Blatter potrebbe ricompensare lautamente, magari con l’assegnazione di un Mondiale alla Cina, chissà.
Cosa cambia per Infront (e per i nostri club)
Di certo c’è che per Infront può cominciare la corsa verso la leadership mondiale nel settore tv e marketing. Un settore attualmente comandato dalla statunitense IMG, una macchina da soldi da 1,5 milardi di euro di giro d’affari annui. Non solo. Per Infront significa estendere i propri servizi nazionali verso l’estero. La branca italiana di Infront, capitanata da Marco Bogarelli, in Serie A gestisce i servizi marketing di molti club, soprattutto Milan, Genoa e Lazio, oltre che essere da poco divenuta partner commerciale della nostra Federcalcio. Entrare in gruppo cinese può significare, per le squadre servite da Infront, aprire canali di marketing importanti verso il “nuovo mercato” cinese.
La grana Juve-Milan
La nuova proprietà di Infront dovrà però fronteggiare una grana. Quella del “righello” e del fuorigioco presunto di Tevez nell’ultimo Juve-Milan. Una polemica che svela ancora una volta le alleanze in Lega Calcio (di cui Infront è advisor dei diritti tv) e i conseguenti fronti pronti allo scontro. Da una parte il lato Infront, composto dal trio Galliani-Lotito-Preziosi, dall’altro quello capitanato da Agnelli e che non gradisce i metodi di lavoro della società di Bogarelli, posizione già emersa nell’ultimo scontro sui diritti tv del prossimo triennio. La prossima assemblea di Lega, in programma venerdì 13, salvo imprevisti, porterà a una svolta sulla produzione delle immagini: sulla scia di quanto avviene già in Bundesliga (Calcioefinanza ne ha parlato con Popi Bonnici), Galliani vorrebbe affidarla alla Lega stessa.
Alessandro Oliva