Stadio Milan – Il nuovo stadio del Milan è perfetto. E’ più piccolo, più rispettoso dell’ambiente e, soprattutto, sarà suo e solo suo. Allo stato attuale Milan e Inter condividono il Meazza e un’affito pari a 4.1 milioni di euro annui, dato che l’impianto è comunale, e la necessità di uno stadio “più a misura di tifoso” è diventata una necessità impellente viste le quasi 10.000 persone che si sono presentate poco più di due settimane fa ad assistere alla sconfitta in Coppa Italia con la Lazio. Il Meazza ne può contenere più di 80.000. Uno stadio fantasma, non una novità per i rossoneri.
La presenza più alta in questa stagione sono stati i 79.173 paganti che si sono presentati al Meazza ad assistere al big match contro la capolista Juventus. Ma è necessario ospitare i campioni d’Italia per riempire il proprio stadio? Ed è così che il Milan ha deciso di ridurre gli spazi con il suo nuovo progetto stadio, che dovrebbe concretizzarsi in zona Portello, conformandosi ai numeri del panorama calcistico italiano. La Serie A ha, infatti, una presenza media di pubblico poco superiore alle 20.000 persone a partita, troppo poco per quello che era considerato il campionato più bello del mondo. Un’impianto più piccolo, come quello pensato per il Portello, significa uno stadio più popolato e anche una miglior resa televisiva a casa, insomma, un effetto domino enorme. Inoltre, il Milan avrebbe finalmente un nuovo flusso di entrate derivanti dal botteghino e non solo. Ne è prova vivente la Juventus che, dopo essersi trasferita nel suo nuovo stadio nel 2011, ha ridotto le perdite e triplicato le poprie entrate commerciali. Un club storico come il Milan, armato di un solido progetto stadio, potrebbe improvvisamente apparire molto più attraente per gli imprenditori stranieri. Forse anche per questo è arrivata la super offerta dalla Thailandia da 1 miliardo di euro. Anche se la società rossonera ha voluto prontamente smentire.
La gara
La Fondazione Fiera Milano ha indetto un bando per la riqualificazione e la valorizzazione dei padiglioni 1-2 dell’area dell’ex FieraMilanoCity, la cui prima fase si è conclusa a fine gennaio con la presentazione delle manifestazioni d’interesse. La fase 2 vedrà ora protagonisti 4 progetti, attualmente con le stesse possibilità di vittoria, tra i quali c’è anche quello dell’AC Milan. Il 23 febbraio il Comitato Esecutivo della Fondazione Fiera Milano si riunirà per valutare le proposte presentate dai vari enti in gara ed, entro marzo, deciderà quale sarà il progetto vincitore.
Non è detto, però, che sia solo un progetto a battere gli altri. Qualora, ad esempio, quello del Milan convinca già a pieno il Comitato Esecutivo, allora si potrebbe iniziare fin da subito una trattativa privata con il club rossonero per la concessione dell’area da edificare, ma qualora le proposte “papabili” siano più di una, allora verrà creato un nuovo bando per rivalutare nuovamente le proposte rimaste in corsa. Questa prospettiva farebbe, quindi, slittare la decisione almeno a fine giugno. Per “convincere” il Comitato Esecutivo servono solide garanzie economico – finanziarie e gestionali, nel caso del Milan, le prime, potrebbero arrivare dai nuovi investitori stranieri, e, le seconde, sarebbero quelle di dimostrare di saper gestire uno stadio. La Fondazione Fiera Milano non venderà le aree del Portello protagoniste del bando. Si aprirebbero così due scenari. Primo. L’ente vincitore potrebbe utilizzare l’area in usufrutto, locazione o altro e quindi pagare un affitto alla Fondazione. Secondo. Costituire una newco con la stessa Fondazione Fiera Milano che comparteciperebbe alla realizzazione del progetto e alla condivisione dei guadagni.
Il problema
L’area edificabile oggetto del bando è pari a quasi 60.000 metri quadrati. Troppo pochi per farci entrare uno stadio, anche se da soli 50.000 posti a sedere. Anche secondo Gino Zavanella, l’architetto che ha realizzato lo Juventus Stadium, lo spazio a disposizione sembrerebbe, senza conoscere il progetto nel dettaglio, troppo piccolo per realizzare una struttura del genere. “Il progetto è molto interessante“, ha detto Zavanella a Calcio&Finanza. “Gli ingegneri di Arup devono ricordarsi le finalità corrette di uno stadio del genere. Deve offrire servizi 7 giorni su 7 e deve garantire una patrimonializzazione al Milan e ai suoi tifosi. Diventerà la memoria collettiva della città. Lo Juventus Stadium ha necessitato di un’area maggiore, qui bisogna vedere come Arup intende costruire i parcheggi auto e le altre strutture che ha in mente”.
Il Milan dovrebbe acquistare, necessariamente, un’area adiacente i padiglioni 1-2 dell’ex FieraMilanoCity. Il sito più papabile sarebbe, quindi, il concessionario Citroen di Via Gattamelata, che però a Calcio&Finanza ha dichiarato di “non essere in vendita e di voler abbandonare l’attuale collocazione“. Ma dalle varie foto del progetto apparse sul web pare che proprio che ad essere “sacrificato” sarà proprio il concessionario del marchio francese, dove oggi rimane il grande salone di vendita e l’officina dell’assistenza dopo che gli uffici furono trasferiti, nel 2012, in via Gallarate 199, già sede, a Milano, della sua controllante Peugeot.
zavanella ha propinato grazie alla complicità della incompetente proprietà della Juventus, a Torino un progetto senza capo ne coda che è servito solo ai politicanti locali a far sorgere il loro centro commerciale dove far assumere le persone. Difatti il suolo impiegato è stato enorme per uno stadio da soli 41 mila posti, uando ci doveva entrare uno stadio modello allianz arena lasciando perdere il supermercato. Il risultato è che è più grande la landa enorme di cemento (parcheggi) che contorna lo Juventus stadium che lo stadium stesso.Basta vedere come vengono costruiti gli stadi all’estero, vicino ale stazioni della metro, inseriti a livello urbano perfettamente senza spreco di suolo vuoto” il contrario di quello che è stato fatto a Torino
Buongiorno, l’unica cosa che non mi trova concorde con le interessantissime notizie e gli spunti presentati dal sig. Lattuada in questo suo pezzo è la capienza del nuovo stadio. Riferirsi alla presenza media della serie A invece che a quella del Milan non mi pare congruo. I rossoneri, in una delle stagioni più disgraziate della loro recente storia, e cioè l’attuale, hanno una media casalinga di circa 40.000 spettatori tra abbonati e non. Questo club ha una tradizione in materia di partecipazione dei suoi tifosi allo stadio senza eguali in Italia e in Europa; al contrario della Juventus che, storicamente, ha avuto un’affluenza di pubblico, specie a Torino, mai elevata. Costruire un impianto che in partenza abbia una capienza modesta per le tradizioni milaniste e senza poter essere ampliata pure in un secondo tempo, sarebbe, a mio avviso, un errore clamoroso e, tra l’altro, comprometterebbe per sempre l’edificazione di uno all’altezza delle abitudini del Vecchio Diavolo. D’altra parte, tutte le altre grandi squadre apparentabili per rango e tradizione al Milan, in Europa, progettano stadi da almeno 65.000 spettatori ed oltre. Un saluto e complimenti per la nuova veste grafica del sito.