Nei giorni in cui cerchiamo di capire quali ragazzi del Torneo di Viareggio – uno dei tornei più importanti a livello giovanile per club – ci ritroveremo in Serie A, l’Inghilterra si ritrova con una serie di ragazzi che valgono oro. E che giocano tutti in Premier League. Un campionato che rischia quindi di ritrovarsi ancora più ricco di quanto non sia già, tra valori di mercato e plusvalenze.
La ricchezza della Premier
Che il massimo campionato inglese fosse il più forte dal punto di vista economico, non lo scopriamo certo oggi. Sono 8 le squadre nella classifica dei club con i ricavi più alti d’Europa nel 2014, guidate dal Manchester United con 518 milioni di euro generati nell’ultima stagione. Una ricchezza che ha permesso alla Premier di essere, ancora una volta, il campionato più attivo sul calciomercato. Nell’ultima finestra invernale, i club della Serie A inglese hanno speso 130 milioni di sterline nella sessione di gennaio. Il solo Chelsea, ad esempio, si è potuto permettere di pagare 23 milioni per portare a Londra il laterale d’attacco della Fiorentina Juan Cuadrado, senza farsi grossi problemi.
Il colpo più grosso lo ha piazzato il Manchester City con Wilfred Bony (28 milioni), ma anche il Leicester è riuscita ad aggiudicarsi il giocatore più caro della propria storia: è il croato Kramaric, pagato 9 milioni. In totale, in due sessioni di mercato relative alla stagione 14-15, la Premier ha speso ben 965 milioni di sterline, che supera ampiamente il totale della passata stagione, molto distante con 760 milioni. Un potere d’acquisto che si alzerà, visto che la Premier incasserà 7 miliardi nel triennio 2016/19 dai diritti tv.
I migliori giovani inglesi sfondano i 100 milioni di euro di valore
I soldi che escono per i grandi nomi potrebbero rientrare dai giovani. In questa stagione, la Premier si sta scoprendo ricca non solo di soldi, ma anche di ragazzi promettenti. In grado non solo di aumentare il tasso tecnico di un campionato importante come la Premier League. Ma anche di generare plusvalenze notevoli.
Cominciamo dai valori dei cartellini di quella che potremmo definire la “Generazione di metà anni Novanta”: tutti ragazzi nati tra il 1993 e il 1995, con presenze stabili tra i titolari nelle rispettive squadre. Se sommiamo i valori di quelli più in vista arriviamo a 123 milioni di euro. Nel dettaglio, parliamo di Luke Shaw del Manchester United (21 milioni di euro), Oxlade-Chamberlain dell’Arsenal (18 milioni), Harry Kane e Eric Dier del Tottenham (15 e 8 milioni), Ross Barkley dell’Evereton (15 milioni) Saido Berainho del Wba (12 milioni), Calum Chambers dell’Arsenal (12 milioni), Danny Ings del Burnley (10 milioni), James Ward-Prowse del Southampton (8 milioni) e Nathaniel Chalobah del Chelsea (4 milioni).
Southampton regina delle plusvalenze: 53,8 milioni grazie ai giovani
Basta guardare questo breve riepilogo. Chambers viene pagato 20 milioni dall’Arsenal: ne valeva 2. Oxlade fu invece pagato 13,80 milioni (sempre dall’Arsenal): ne valeva 2,5. E poi Luke Shaw, acquisto pagato 37,50 milioni dal Manchester United nell’ultima, regale campagna acquisti estiva: ne valeva 13. In tutto, parliamo di 53,8 milioni di euro prodotti grazie ai ragazzi cresciuti in casa Saints.
Occhio alle potenziali plusvalenze future: 109 milioni
Danny Ings può fare la fortuna del suo club, il Burnley. Comprato per 75mila euro nel 2011 dal Bournemouth, ora ne vale 10. Chiaro che nel suo caso, come in quello degli altri “compagni di miniera d’oro”, il valore del cartellino è destinato a gonfiarsi in sede di mercato. Se il Burnely non dovesse salvarsi, è difficile ipotizzare un innalzamento esagerato del prezzo; in caso di salvezza, i club interessati dovrebbero pendere qualcosa di più, diciamo circa 5 milioni di euro. Ecco che la plusvalenza generata dai Clarets può quindi arrivare a 14,25 milioni di euro. Il prezzo di altri può invece aumentare per via di due fattori: il peso del club di appartenenza e la partecipazione o meno alle coppe europee. Parliamo di gente come Dier, Kane e Ward-Prowse. Dai due giocatori del Tottenham è ipotizzabile una plusvalenza totale, in caso di vendita, di non meno di 35 milioni di euro. A pesare sarebbe soprattutto Kane, che a metà campionato ha già impressionato tutti per la somiglianza con Shearer e che nella sua prima stagione da titolare ha segnato una doppietta all’Arsenal: difficile che il Tottneham lo venda per meno di 30 milioni. Una plusvalenza totale, visto che si tratta di un prodotto del vivaio. Per Dier, che vale 8 milioni, la dirigenza londinese non si degna di considerare offerte che non arrivano in doppia cifra. E se non parte quest’anno, il suo valore è destinato a raddoppiare in vista di una possibile convocazione per Euro 2016 (discorso che vale anche per Kane, chiaro). Ai 15 potenziali milioni ne vanno tolti 3,5 che il Tottneham ha pagato per prenderlo dallo Sporting Lisbona: sono 12,5 di plusvalenza potenziale.
E poi c’è Ward-Prowse, altro prodotto del Southampotn: vedendo a quanto è riuscita a piazzare gli altri suoi giovani, il giovane centrocampista inglese non si muove per meno di 15/20 milioni. Altra plusvalenza di almeno 8/13 milioni netta: il ragazzo è del vivaio. Stesso discorso per Saido Berainho, attaccante del West Brom, cresciuto nel vivaio del club e che ora vale 12 milioni di euro: considerate le cifre che girano in Premier, difficile vederlo partire per meno della metà. Quanto abbiamo calcolato in tutto di plusvalenze? Fino ad ora: 94 milioni di euro. Aggiungiamoci Barkley. Togliamoci i 4,5 milioni pagati dall’Everton per prenderlo dal Leeds e “paghiamolo” almeno 20 milioni di euro: fanno plusvalenze per 109,5 milioni di euro.