L'Umm Slal Stadium. Totale speso per gli stadi? Circa 3 miliardi di dollari

Alla fine i Mondiali in Qatar del 2022 potrebbero giocarsi davvero tra novembre e dicembre. Almeno questa è l’indicazione uscita dalla “task force” della Fifa che si è riunita per discutere ancora una volta delle date utili per giocare il Mondiale, che dovranno poi essere confermate dal comitato esecutivo tra il 19 e il 20 marzo.

Il problema è noto: in Qatar – che si è aggiudicato il torneo con moltissime ombre, svelate dai cosiddetti “FifaLeaks” – in estate fa troppo caldo per giocare. Le temperature vanno oltre i 40 gradi, mentre nei mesi di novembre e dicembre si aggirano intorno alla metà dei 20. Lo sceicco Salman Bin Ibrahim Al-Khalifa, presidente della Confederazione Asiatica, si sarebbe imposto nell’escludere l’opzione di giocare tra aprile e maggio, che invece molti club avevano indicato come il migliore per evitare di sconvolgere troppo i calendari delle proprie stagioni, e avrebbe identificato insieme ad altri membri della riunione in novembre-dicembre il periodo migliore.

Tra le ragioni dell’esclusione del periodo primaverile ci sarebbe lo stesso il caldo ma anche il ramadan, che nel 2022 inizierà il 2 aprile. L’altra opzione rimasta sul tavolo è quella che porta a gennaio-febbraio, quando però si disputeranno già i Giochi Olimpici invernali in una delle due città candidate, Pechino e Almaty. La Fifa e lo stesso sceicco – che ha coordinato l’incontro tra i capi del calcio mondiale tenutosi a Doha – vorrebbero evitare la collisione con le Olimpiadi.

Sul sito della Fifa è comparso un comunicato nel quale si rende noto che nel meeting di Doha le sei confederazioni hanno tutte convenuto sul fatto che novembre-dicembre sarebbe a questo punto il periodo più indicato. Al vaglio della task force c’è anche la possibilità che il torneo sia più breve del solito e che la Confederation Cup 2021 venga giocata in un altro paese della confederazione asiatica nella tradizionale finestra di giugno-luglio, mentre si lascerebbe ad un’altra competizione – come il Mondiale per club – il ruolo di “tester” per i Mondiali dell’autunno successivo.

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25 anni, milanese, giornalista professionista freelance. Liceo classico, studi umanistici e poi il master in giornalismo alla Walter Tobagi. Ho lavorato per Sportmediaset, Telelombardia, Goal.com, Datasport e Milanotoday.